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Censis, 55.6% of Italians seek information from Mmg

Oltre la metà della popolazione (55,6%) dichiara di avere come fonte di informazione sanitaria il medico di medicina generale, mentre il 10,8% consulta il web, il 10,1% si rivolge a parenti e amici, il 5,9% alle trasmissioni televisive. Va dallo specialista il 5,8% e dal farmacista il 4%, mentre la carta stampata è fonte di informazione per il 3,6%. È questo il quadro che emerge dall’analisi del Censis "Quale futuro per il rapporto medico-paziente nella nuova Sanità?" su cosa pensano gli italiani dell’informazione sanitaria. A essere evidente è soprattutto l’importanza del ! rapporto medico-paziente: quello che emerge è infatti l’impatto di una cattiva comunicazione, che potrebbe avere effetti sulla tempistica della prima diagnosi (lo pensa il 92,2%), sull’efficacia della terapia (91,3%), sul morale del paziente (85,7%), sulla correttezza del trattamento (secondo l’85,1% potrebbe essere all’origine di trattamenti sbagliati). Per le altre fonti di informazione, da quanto traspare, a seguire i programmi televisivi su questioni di salute è il 77,3% degli italiani, anche se lo fa abitualmente il 18,5%, mentre qualche volta il 58,8%. Per quanto riguarda il web, ad accedere a Internet per ottenere informazioni sulla salute è complessivamente il 32,4% degli italiani e, di questi, la stragrande maggioranza (90,4%) ricerca notizie su specifiche patologie e il 13,9% frequenta chat, forum e web community. Altro dato importante è che molti sono attivi: il 58,6% per esempio usa internet per cercare medici e strutture, il 15,4% prenota visite ed esami e il 2,8% acquista farmaci online. In generale il tramite sono i motori di ricerca generalisti, come Google (il 97,6% li utilizza), mentre il 73,2% si rivolge a siti specializzati, il 38,3% alla sezione salute dei quotidiani online, il 34,7% ai social network, il 29,8% a siti istituzionali.

 

3 ottobre 2012 – DoctorNews

 

Scaccabarozzi, rule on generics does not save money

La norma sulla prescrizione del principio attivo, anziché del farmaco ‘griffato’, "non fa risparmiare allo Stato un solo centesimo, ma non siamo in guerra col ministro Balduzzi". Lo ha detto il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, tornando a ribadire il ‘n

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