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GIORNATA DI CHIUSURA DELLE FARMACIE: GRANDE PARTECIPAZIONE

Forte presidio in piazza Scala – Il presidente nazionale di Federfarma: una nuova convenzione con lo Stato per trasformare la farmacia in distributrice di servizi oltre che di farmaci

(Milano, 26 luglio 2012) – Si è tenuto oggi in piazza Scala a Milano un presidio di protesta dei farmacisti delle provincie di Milano, Monza e Lodi in coincidenza con la chiusura di tutte le farmacie private italiane. Alla manifestazione, indetta per protestare contro i tagli alle farmacie previsti dal decreto della Spending Review, ha partecipato la presidente nazionale di Federfarma, Annarosa Racca. Il presidio in piazza Scala è stato animato da centinaia di farmacisti in camice bianco, con cartelli, volantini e megafono. Ai cittadini sono stati mostrati alcuni dei servizi offerti dalle farmacie: dalle autoanalisi con pressione alla misurazione della glicemia, dalla prenotazione delle visite mediche tramite Cup al webcare per i diabetici, dallo screening colon-retto alle preparazioni realizzate in farmacia.

“E’ una delle rare volte che i farmacisti abbassano la saracinesca in tutta Italia e già questo dice qualcosa dell’insostenibilità di questi tagli – ha dichiarato Annarosa Racca, presidente di Federfarma – dai primi rapporti l’adesione alla chiusura è stata altissima, di circa l’85% a livello nazionale con punte del 93% nell’area milanese. Protestiamo contro il decreto della Spending Review che aumenta esponenzialmente il contributo dovuto dalle farmacie allo Stato per la vendita dei farmaci inclusi nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN). E questa è solo l’ultima delle manovre che in questi anni si sono abbattute sul sistema farmacia, rischiando di vanificare il faticoso percorso di trasformazione della farmacia tradizionale in farmacia dei servizi, esaltando quindi il suo caratteristico ruolo sociale di presidio sanitario sul territorio. Per essere più precisi, negli ultimi 10 anni l’aumento degli oneri delle farmacie è stato stimato in 7 miliardi di euro”.

“Al Governo chiediamo la cosiddetta riforma della remunerazione – ha specificato Racca – cioè di quel contratto che regola i rapporti tra farmacie e Stato scaduto nel 1998 e mai rinnovato! La nostra proposta è quindi quella di una riforma che veda le farmacie diversificare la propria offerta grazie ai servizi ed alla parallela deospedalizzazione dell’assistenza. Ed in sostituzione di tagli lineari chiediamo che le farmacie vengano pagate dallo Stato per quello che saranno in grado di far risparmiare al SSN in minori cure o minore spesa. Finalmente è stato aperto un tavolo di confronto con il Ministro della Salute, ma se le nostre ragioni non venissero ascoltate siamo già pronti ad altre forme clamorose di protesta”.

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