Francia, verso la sperimentazione della “prescrizione farmaceutica”
Dal 1 ° gennaio 2019 e per un periodo di 3 anni, su base sperimentale, lo Stato francese autorizzerà in due regioni (che saranno indicatate dai ministri della Sanità e della Previdenza sociale) la dispensanzione in farmacia di alcuni medicinali soggetti a ricetta affidando la responsabilità di “prescriverli” ai farmacisti, “nel quadro di un protocollo medico e di cooperazione definito con il medico curante e le strutture sanitarie”.
Questo, secondo quanto riferisce un articolo de Le Quotidien du Pharmacien pubblicato ieri, il contenuto di un emendamento al Plfss, il progetto di legge di finanziamento della sicurezza sociale 2019, approvato una settimana fa dalla Commissione Affari sociali dell’Assemblea nazionale. Il testo dovrebbe ora essere discusso in sessione pubblica tra il 24 e il 31 ottobre. L’elenco dei farmaci ammessi alla sperimentazione, fa notare il giornale professionale d’Oltralpe, sarà definito da un’ordinanza ministeriale.
Se approvata definitivamente, scrive Le Quotidien du Pharmacien nella sua anticipazione, la misura rappresenterebbe “una piccola rivoluzione nel mondo della farmacia”, sul modello del progetto Netcare partito sperimentalmente in Svizzera già nel 2012: nel marzo 2018, il 20% delle farmacie svizzere offriva questo servizio a pazienti, per diverse patologie come cistite, congiuntivite o eczema. L’idea alla base del progetto elvetico è quella di sfruttare la capillarità delle farmacie per garantire ai cittadini un primo triage sul territorio in farmacia, al quale far eventualmente seguire un successivo consulto con un medico collegato attraverso un sistema di teleconferenza (da qui il nome Netcare), che in caso di necessità può spedire via fax una ricetta.
Durante la fase pilota, tra aprile 2012 e giugno 2014, condotta in 200 farmacie, sono stati più di 5000 i casi, soprattutto infezioni del tratto urinario (40% dei casi) e congiuntivite (25%), cin risultati estremamente positivi: il 73% delle problematiche è stato infatti risolto definitivamente dal farmacista, mentre solo in un 20% di casi si è dovuto far ricorso alla teleconsultazione con il medico. Un bilancio confortante che, a partire dal 2015, ha indotto a estendere Netcare, per deflazionare il lavoro dei medici di base e delle altre strutture sanitarie facendo leva sulla tecnologia e sulla disponibilità e la presenza capillare sul territorio di un presidio facilmente accessibile, con professionisti sanitari adeguatamente formati per operare come “porta d’ingresso” all’accesso delle cure di primo soccorso.
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