La "posta-spazzatura" ci seppellirà? Peter Gernburd e Alejandro R. Jadad, del Centre for Global eHealth Innovation dell’Università di Toronto, in Canada, se lo sono chiesto dopo aver trovato la casella di posta elettronica per l’ennesima volta piena di messaggi che offrono integratori e pillole d’ogni tipo. Da scienziati, hanno cercato la risposta conducendo il primo vero studio sui messaggi "spam" (le email non richieste, che arrivano da un mittente sconosciuto) che riguardano la salute. I due ricercatori hanno lasciato tre indirizzi di posta elettronica senza alcuna protezione dallo spam, catalogando poi i messaggi arrivati in un mese. Risultati: l’82% delle email è un messaggio-spazzatura e in un terzo dei casi riguarda in qualche modo la salute. Chi scrive di solito vende medicine o prodotti naturali; la maggioranza delle email arriva dagli Stati Uniti o dalla Cina. Nell’ultima settimana d’indagine, i due canadesi hanno risposto alle email o visitato i siti indicati e hanno ordinato 13 medicinali e 6 integratori. E qui arrivano altre note dolenti, per il portafoglio e la salute: spesso ogni collegamento si interrompe dopo aver fornito i dati della carta di credito e non c’è modo di sapere che ne è stato dell’ordine. Raccontano Gernburd e Jadad: «Il 58% dei siti che abbiamo visitato non era più attivo dopo due settimane dal contatto. Significa che è praticamente impossibile, per un cliente, proteggersi da attività illegali, ma anche sporgere reclami». Quando i prodotti arrivano (in 1 caso su 3), che cosa c’è dentro? I due ricercatori li stanno ancora analizzando, ma intanto ricordano: «Non si ha alcuna garanzia; i medicinali potrebbero essere scaduti, contaminati, mal conservati, inutili o perfino dannosi». E. M. Corriere della Sera del 09/12/2007 ed. Nazionale p. 53
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