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Enasarco. Presentato il Bilancio 2017. L’ISF non è soggetto obbligato alla contribuzione Enasarco

LA NUOVA ENASARCO PIÙ SOLIDA, TRASPARENTE E VICINA AGLI ISCRITTI

La Fondazione celebra i suoi primi 80 anni di attività, all’insegna del cambiamento e della partecipazione

Presentato il Bilancio sociale 2017, nominati tre componenti del Collegio dei Sindaci e premiati alcuni tra gli agenti con la più alta anzianità contributiva

affaritaliani – 4 luglio 2018

A 80 anni dalla nascita, oggi la Fondazione Enasarco (Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e Rappresentanti di Commercio) gode di un’ottima solidità finanziaria e gestionale. Lo dimostrano i dati del bilancio 2017, che presenta un risultato economico pari a quasi 151 milioni di euro, in miglioramento rispetto al 2016 di circa 30 milioni; i saldi delle gestioni istituzionale, previdenziale e assistenziale sono risultati positivi e in crescita rispetto all’anno passato.

“La nuova governance – ha affermato il Presidente di Enasarco, Gianroberto Costa –  sta dando forma a un Ente sicuramente più vicino ai bisogni degli iscritti ma anche all’economia reale, per contribuire alla crescita di un Paese che deve rimettere in moto redditi e consumi. Il Bilancio della Fondazione costituisce, pertanto, un tassello importante del percorso di rinnovamento intrapreso, teso, tra le altre cose, a migliorare sempre più le modalità di comunicazione e condivisione con gli iscritti”.

In occasione della presentazione del Bilancio Sociale, avvenuta oggi a Roma, la Fondazione ha premiato alcuni iscritti con contribuzione Enasarco di più lunga durata, consegnando delle targhe onorifiche a testimonianza della stima e riconoscenza nei loro confronti.

Al termine dei lavori dell’Assemblea dei delegati, previsti nella giornata odierna, sono stati nominati, in qualità di nuovi componenti del Collegio sindacale, Oriana Calabresi, Massimo Palladino, Marco Valsecchi. Sindaco supplente Alessandro Ghilardi. Il Collegio si è costituito per la prima volta in applicazione del nuovo Statuto della Fondazione.

PERFORMANCE ECONOMICA

Il totale dei contributi di previdenza ed assistenza coprono totalmente la spesa pensionistica complessiva (il rapporto è in miglioramento rispetto al 2016) e, rispetto alle prestazioni previdenziali nette del 2017, il patrimonio della Fondazione consiste in quasi 5 volte il loro valore.

Nello specifico, la crescita del patrimonio complessivo della Fondazione è arrivata a 7 miliardi e 138 milioni, e di questa somma oltre 4 miliardi e 800 milioni costituiscono il patrimonio della previdenza. Un effetto significativo è stato il saldo positivo della gestione previdenziale: più di 51 milioni di euro.

Sul fronte della gestione del patrimonio finanziario i risultati appaiono molto soddisfacenti. È stata adottata una politica tesa a criteri di massima prudenza, con l’obiettivo di incrementare la redditività del patrimonio e il grado di liquidità dello stesso ed al contempo di ridurre i costi commissionali. I proventi finanziari lordi ordinari sono passati dai 73 milioni di euro del 2015 agli oltre 117 milioni di euro del 2017, consolidando un +60%. Il patrimonio liquido è passato dal +5% del 2011 al +42% del 2017, mentre il valore complessivo del patrimonio della Fondazione espresso al fair value è cresciuto di oltre il 13% rispetto al 2012.

LA TRASFORMAZIONE DEGLI INVESTIMENTI: DAL REAL ESTATE AL MONDO PRODUTTIVO

Allo scopo di sostenere l’economia reale si è deciso di scommettere sulle PMI italiane, che hanno possibilità di diventare protagoniste sul mercato e che garantiscono congrui ritorni di investimento. Ammontano a 840 milioni gli investimenti che la Fondazione detiene in quote di fondi di private equity, infrastrutturali e private debt, di cui 200 milioni di investimenti destinati a diverse aziende italiane che operano in differenti settori. A riprova della spinta motrice che tali investimenti costituiscono per l’economia reale, si rileva che le oltre venti aziende che hanno beneficiato di tali investimenti hanno fatturato 2,9 miliardi e impiegano tutt’oggi 8.590 persone. Le principali operano nei settori abbigliamento (Navigare, Silvian Heach, Autre Chose, Arav fashion), commercio al dettaglio (Bimbo Store, Pitta Rosso), alimentare (Forno D’Asolo, La Scoiattolo, Ham), ristorazione (Rosso Pomodoro, Ivs), farmaceutica (Sifi), sistemi di riscaldamento (Ravelli), fonica (Fine Sounds), investment banking (Banca Profilo).

WELFARE INTEGRATIVO: STANZIAMENTI PER L’ATTIVITÀ DI FORMAZIONE PROFESSIONALE

Tra le principali novità del programma delle prestazioni integrative 2017 c’è il contributo per la formazione e l’aggiornamento professionale previsto per agenti, rappresentanti, consulenti finanziari e per gli agenti che operano sotto forma di società di capitale. Per gli agenti è stata investita una spesa complessiva di 1,5 milioni, mentre per le società di capitale lo stanziamento è di 200 contributi fino a 200.000 euro.

CONTRIBUTO SANITARIO PER AGENTI OVER 75

Ulteriore importante novità del Programma delle prestazioni integrative 2017 è l’introduzione di un contributo sanitario destinato agli agenti in attività con almeno 75 anni di età compiuti. È stato introdotto come forma di sostegno straordinaria per le spese dovute a un infortunio, un ricovero o a spese mediche.

AGEVOLARE L’INGRESSO DI GIOVANI AGENTI NEL MONDO DEL LAVORO

Guardando alla complessa fase che il sistema socio-economico sta attraversando, la Fondazione ha intenzione di introdurre un regime contributivo agevolato in favore degli agenti di commercio fino a 30 anni di età. L’agevolazione, al vaglio dei Ministeri vigilanti, sarà concessa a condizione che l’agente, nel triennio 2018–2020, venga iscritto per la prima volta alla Fondazione o che, se già iscritto, si veda conferire un nuovo incarico purché i precedenti siano cessati da almeno tre anni.

ENASARCO, 80 ANNI DI STORIA GUARDANDO AL FUTURO

La presentazione del Bilancio sociale 2017 è, anche, l’occasione per festeggiare un anniversario speciale. Quest’anno infatti si celebrano gli 80 anni dalla firma dell’Accordo economico collettivo del 30 giugno 1938 per la disciplina del rapporto di agenzia e rappresentanza commerciale. Tale accordo rappresenta la pietra miliare per la nascita dell’Ente avvenuta formalmente l’anno seguente.

Nata da una lungimirante intuizione delle Parti Sociali di allora, la Fondazione Enasarco nel suo percorso continua ad assolvere la sua mission storica di assistenza e tutela agli Agenti e Rappresentanti di Commercio.

Notizie correlate: Fondazione ENASARCO. Il bilancio sociale 2017


l’ISF non è soggetto obbligato alla contribuzione Enasarco

L’obbligo di contribuzione Enasarco vale solo in presenza di una prestazione che abbia le caratteristiche proprie del contratto di agenzia.

A sostegno di quanto riportato sopra, la stessa Fondazione Enasarco, chiarisce che, in base alla Delibera n.2/2000, sopra menzionata:

“Le Ditte mandanti devono iscrivere obbligatoriamente:

• gli Agenti operanti in forma individuale

• gli Agenti costituiti in Società di capitali (s.p.a., s.r.l., accomandita per azioni)

• i soci illimitatamente responsabili e che svolgono effettivamente attività di agenzia, nel caso di Agenti costituiti in società di persone

• i promotori finanziari.

L’obbligo di iscrizione è a carico della Ditta e nasce nel momento in cui conferisce un mandato di Agenzia o Rappresentanza Commerciale. All’atto della prima iscrizione la Fondazione accende un conto personale intestato ad ogni singolo Agente sul quale affluiranno i versamenti effettuati da tutte le Ditte preponenti. La Fondazione, a richiesta dell’interessato o del suo delegato, rilascia all’Agente il certificato di iscrizione ad Enasarco.

Chi NON deve essere iscritto alla Fondazione

Tutti coloro che svolgono un’attività che, seppure finalizzata alla promozione/conclusione di contratti, è attuata senza i necessari requisiti di stabilità e continuatività del rapporto con la Ditta e senza assunzione in proprio del rischio economico, come previsto dagli Artt. 1742- 1752 del Codice Civile in materia di contratto di agenzia.

Pertanto NON devono essere iscritti:

• i mediatori

• i procacciatori di affari

• i propagandisti scientifici e gli informatori farmaceutici

• i propagandisti editoriali

• i depositari e i consegnatari di prodotti

• gli agenti assicurativi

• gli agenti immobiliari

• i soci non amministratori o accomandanti delle società di persone

• in generale tutti coloro che nelle società di persone si limitano a percepire gli utili dell’attività senza partecipare all’attività di agenzia.

A queste figure professionali non si applica la normativa Enasarco e sono quindi escluse dal trattamento previdenziale della Fondazione. Qualora un soggetto eserciti una molteplicità di funzioni (ad esempio svolga contemporaneamente attività di agenzia e quella di depositario di merci), l’orientamento della giurisprudenza e della Fondazione è quello di individuare il corretto connotato giuridico in base all’attività prevalente.”

E’ quindi la stessa Enasarco che ritiene che l’ISF non è soggetto obbligato alla contribuzione Enasarco, egli è e continua a rimanere pertanto obbligato alla contribuzione INPS, e solo in via eventuale e con carattere integrativo può assoggettarsi a contribuzione Enasarco.

In ordine alla specifica questione che riguarda la possibilità del ricongiungimento presso l’Inps della contribuzione versata presso l’Enasarco, ciò è impossibile poiché il trattamento previdenziale Enasarco ha natura integrativa e non sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria.

Per il diritto alla ricongiunzione, il presupposto è che, ai sensi della legge n. 29/1979, si tratti di forme di previdenza sostitutive dell’assicurazione generale obbligatoria, mentre il trattamento previdenziale Enasarco ha natura integrativa come espressamente indicato nell’art. 2, comma primo, della legge n. 12/1973 (Cfr. Corte d’Appello di Firenze n. 222 del 18.7.2000).

Già l’art. 29, comma 2, della legge n. 613/1966 aveva attribuito la stessa natura integrativa al trattamento previdenziale riservato agli agenti e rappresentanti di commercio, per cui riproporre oggi il problema in relazione all’ISF appare superfluo, posto che l’ISF se svolge mansioni di vero e proprio informatore scientifico, non essendo qualificabile come “agente”, non è nemmeno soggetto obbligato a contribuzione Enasarco.

CONCLUDENDO

L’ISF non è un agente di commercio se informa su farmaci etici di classe A,B o H, ma lo può essere se informa su farmaci fitoterapici, nutraceutici, omeopatici, cosmoceutici etcc.

Ad ogni modo la reale natura dell’ISF è scientifica, egli è appunto informatore scientifico, come previsto dal D.L. 30.12.1992 n. 541 e dal successivo D.Lgs. 24 aprile 2006, n. 219.

Non essendo agente di commercio non è, dunque, soggetto obbligato Enasarco.

La contribuzione Enasarco è una mera facoltà, che non può essere imposta, nemmeno dal datore di lavoro, rimanendo ex lege obbligato solo ed esclusivamente verso l’INPS, eventuali contratti a provvigioni con previsione di contribuzione Enasarco, potrebbero addirittura ritenersi irregolari qualora l’ISF svolgesse solo prestazioni scientifiche.

In ogni caso, la contribuzione ENASARCO non esclude l’obbligo di iscrizione all’INPS con relativa contribuzione.

Notizie correlate: Enasarco: 20 anni di lavoro per avere la pensione oppure perdi quello che hai versato

Enasarco. Un furto legalizzato


Dal Vademecum ENASARCO (pagg. 23 e 24)

Redazione Fedaisf

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