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Farmaceutica: MLNF, come fare utili sulla pelle dei lavoratori

 (AGENPARL) – Roma, 01 ago – "La decisione unilaterale di Admenta di stracciare il precedente contratto di lavoro delle farmacie comunali per "abbracciare" quello delle farmacie private è un fatto grave. Ed appare come una reazione premeditata alla recente firma del contratto tra Assofarm (organismo sindacale che rappresenta le farmacie pubbliche) e le relative organizzazioni dei lavoratori. I motivi di tale scelta, aldilà delle rassicurazioni di convenienza, sono unicamente di ordine economico: fare utili sulle spalle dei lavoratori. Il contratto di lavoro delle farmacie private è a livello di retribuzione tra i più bassi in Europa ed è solo per questo motivo che Admenta ha deciso di abbandonare quello in vigore sino ad oggi. Il continuo richiamo da parte dell’azienda alla professionalità dei propri dipendenti si contraddice nella forma e nella sostanza dal fatto che i lavoratori non sono stati assolutamente interpellati. Pratica questa molto di"moda, ma assolutamente perdente per il buon mantenimento di rapporti sindacali costruttivi. Sarebbe interessante per poter operare un confronto utile conoscere i livelli retributivi che Celesio, la società che detiene la proprietà del Gruppo Admenta, applica nei Paesi in cui opera (Inghilterra, Irlanda, Norvegia, Belgio, Repubblica Ceca, Portogallo, Francia, Germania, Austria). Inoltre, sussistono seri dubbi che una società di gestione e non di proprietà (i Comuni sono proprietari delle farmacie) possa unilateralmente decidere di cancellare un contratto e scegliere a proprio piacimento quello che secondo l’azienda è più favorevole" Dichiarazioni che arrivano direttamente dal Movimento nazionale liberi farmacisti. "Si tratta indubbiamente di uno strappo gravissimo nei rapporti sindacali, in favore di un contratto, quello delle farmacie private, posto in discussione anche tra i farmacisti dipendenti delle farmacie private". Non a caso proprio il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (Mnlf) ha raccolto ventimila firme con l’iniziativa ‘Farmacista cambia contratto’ per spostare il Contratto nazionale di lavoro dal commercio a quello sanitario. "Un contratto, quello che vorrebbe applicare Admenta, a cui appartengono con il dovuto rispetto gli acconciatori e le estetiste, le domestiche e gli addetti alle pulizie, i portieri dei condomini, i vigilantes o i lavoratori dipendenti degli istituti per il sostentamento del clero, in pratica le perpetue. Tutto il sistema di distribuzione del farmaco, sia pubblico che privato, è viziato da posizioni dominanti che Leggi autoreferenziali proteggono a danno degli interessi dei cittadini e dei lavoratori. I detentori di tali posizioni ritengono che anche le organizzazioni di rappresentanza si debbano piegare al loro volere e se questo non succede abbandonano polemicamente il tavolo. Il Mnlf invita i colleghi a resistere utilizzando tutti i mezzi legali a disposizione. Il confronto è una pratica difficile in democrazia e qualcuno, temendo di non aver gli strumenti adatti, fugge".

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