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Farmaci e cosmetici in Borsa: per l’italiana Rottapharm Ipo e fino a 2,2 mld di valore

La società della famiglia Rovati punta a sbarcare a Piazza Affari entro la fine di luglio: il flottante dovrebbe essere intorno al 30% e i proventi della vendita di quote da parte della holding controllante serviranno ad abbattere il debito. L’azienda monzese ha ormai la maggior parte degli affari all’estero

MILANO – Scalda i motori per la quotazione Rottapharm, la società farmaceutica che fa capo alla famiglia Rovati, nata nel 1961 come laboratorio e oggi presente in 85 paesi nel mondo.

In questi giorni è in corso il premarketing dell’azienda che si propone di sbarcare a Piazza Affari entro fine luglio. "Se nei prossimi giorni arriveranno i via libera di Consob e Borsa Italiana, il road show potrebbe iniziare la prossima settimana o al massimo slittare a inizio di quella successiva", ha dichiarato a Radiocor una fonte vicina all’operazione. La società, che ha chiuso il 2013 con un fatturato di 536 milioni di euro, un margine operativo lordo adjusted attorno a 149 milioni (normalizzato tenendo conto dei costi non ricorrenti sostenuti per riorganizzare il gruppo in vista dell’Ipo) e un utile adjusted di circa 68 milioni, dovrebbe avere un valore tra 1,9 e 2,2 miliardi di euro, secondo indiscrezioni che circolano negli ambienti finanziari. In Borsa arriverà attorno al 30% del capitale.

La quota che arriverà in Borsa sarà interamente venduta da Fidim, holding che fa capo alla famiglia Rovati. In pratica l’Ipo sarà strutturata come un’offerta pubblica di vendita, un’Opv. Con i soldi che incasserà dall’operazione, la finanziaria estinguerà parte dei debiti infragruppo verso Rottapharm e le sue controllate, pari a 253,6 milioni di euro. A sua volta l’azienda farmaceutica, dopo il versamento di Fidim, rimborserà anticipatamente i contratti di finanziamento bancari pari a 169 milioni, andando quasi ad estinguere la propria posizione debitoria verso gli istituti creditizi.

La differenza del cash che otterrà, attorno a 84 milioni, verrà utilizzata per portare avanti il piano industriale del gruppo. Banca Imi è sponsor dell’operazione, oltre che joint bookrunners insieme a Deutsche Bank, Goldman Sachs, Jp Morgan e Morgan Stanley. Inoltre coordinatori dell’offerta saranno Deutsche Bank, Goldman Sachs e Jp Morgan. Nel primo trimestre 2014 la societ&a

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