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Farmaci: FederAnziani e Fimmg avviano indagine su caso Avastin-Lucentis

 Articolo pubblicato il: 16/05/2014

(Adnkronos Salute) – L’obiettivo sarà quello di "elaborare una locandina da affiggere negli oltre 3.300 centri anziani e nei 25.000 studi dei medici di medicina generale, nella quale si invitino i cittadini over 60 a chiamare un numero verde riservato a chi si è sottoposto a cure extra-ospedaliere, attraverso il quale, con il supporto di medici, si possa rispondere a un questionario predisposto dall’Advisory Board. Il questionario, in sintesi, dovrà mettere in luce quando il paziente è stato curato, da chi, con quale farmaco, se l’infiltrazione è stata effettuata in sala operatoria o meno, e quali costi ha sostenuto il cittadino".

"Su tale vicenda abbiamo letto di tutto – osservano Messina e Milillo – Abbiamo visto attaccare l’Aifa, il nostro ente regolatorio, agenzia di riferimento per tutta l’Europa per trasparenza e competenza; abbiamo sentito esprimere pareri addirittura discordanti con il Css e attaccare il ministro della Salute che si è prontamente adoperato per fare chiarezza sul caso. Bene, invece, che anche Avastin sia utilizzato nei centri di eccellenza e sia spacchettato unicamente nelle farmacie ospedaliere che ne abbiano i requisiti", precisano i vertici di FederAnziani e Fimmg in accordo con il Css. "Il Servizio sanitario nazionale è un bene comune – concludono – e va salvaguardato con il sostegno di tutti".

Farmaci: Roche, Css conferma diversita’ Avastin-Lucentis

16 MAG 2014

(AGI) – Roma, 16 apr. – Secondo la casa farmaceutica Roche il parere di ieri del Consiglio Superiore di Sanita’, accolto "con favore" dal colosso svizzero, conferma "le diversita’ strutturali e farmacologiche esistenti tra le molecole Avastin (bevacizumab) e Lucentis (ranibizumab), studiate e approvate per indicazioni terapeutiche differenti". Il parere infatti "riconosce i potenziali rischi di contaminazione e conseguenti infezioni oculari per i pazienti derivanti dalla manipolazione e dall’improprio frazionamento del prodotto, stabilendo che la preparazione galenica magistrale a base di bevacizumab sia fatta esclusivamente da farmacie ospedaliere in possesso dei necessari requisiti e che la somministrazione avvenga solo in centri di alta specializzazione".
  Roche, inoltre, evidenzia che "il giudizio espresso dal CSS si basa sui "dati attualmente valutabili dalla comunita’ scientifica". Tali studi indipendenti, pur

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