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Farmacie, la liberalizzazione che non c’è

LA LETTERA

 “LA LISTA DI FARMACI CHE È STATA ALLA FINE SDOGANATA È PREGNA DI MOLECOLE OBSOLETE E INUTILI, CHE NESSUNO CHIEDE MAI, GIUSTO PER RIPULIRE LA FASCIA ‘C’ E LASCIARE LE MOLECOLE PIÙ IMPORTANTI IN MANO ALLE FARMACIE”

Nel non lontanissimo 2005 Steve Jobs, all’epoca amministratore delegato di Apple, fece un discorso ai laureandi dell’Università di Stanford, durante il quale pronunciò queste parole: “Stay hungry, stay foolish”. Restate affamati, restate folli. In questo durissimo periodo di crisi, che ormai si trascina da anni, queste popolarissime parole potrebbero servire da monito per migliorare la nostra condizione e invece cadono nel vuoto più assoluto. Le liberalizzazioni sembrano morte, seppellite da finti provvedimenti serviti solo a chetare gli animi dei più facinorosi. Morte e seppellite, poiché chi ha “liberalizzato” il mio settore, quello delle farmacie, pensa d’aver fatto fare al mercato quel salto di qualità, d’aver dato quella spinta propulsiva per la crescita e invece ha fatto secondo me soltanto dei guasti. Si è parlato per settimane o addirittura mesi della liberalizzazione dei farmaci di fascia C, dell’opportunità di poterli vendere anche nelle parafarmacie, togliendo quindi il monopolio alle farmacie, che sin qui l’avevano fatta da padrone. Nulla di più falso. La lista di farmaci che è stata alla fine sdoganata per la “liberalizzazione” è pregna di molecole obsolete e inutili, che nessuno chiede mai, giusto per ripulire la fascia C e lasciare le molecole più importanti in mano alle farmacie. Il mondo della libera impresa non si aiuta così. Uscire dalla stasi che accompagna il Paese è ben altra cosa. Richiede coraggio, trasparenza ed onestà, qualità che non si sono fino a questo momento palesate, perché nemmeno un Governo tecnico è riuscito alla fine a scontentare i poteri forti. È di questi giorni la notizia che la “soluzione fisiologica”, di uso comune, si può vendere solo con una ricetta ripetibile. Quindi ancora uno scippo alle parafarmacie e il rafforzamento di uno sciagurato monopolio, veramente duro a morire. Mi chiedo a questo punto quale potenziale di pericolosità possa possedere una soluzione fisiologica, tale da giustificare la presentazione di una ricetta medica. Nessuno, ovviamente, ma un provvedimento simile basta a rosicchiare quella già risicata quantità di farmaci che fino ad oggi si potevano acquistare nelle parafarmacie. Un passo indietro, piccolo, ma certamente non avanti. Di liberalizzazioni ormai nessuno parla più, perché tutti pensano d’averci gi&agra

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