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Fnomceo ‘boccia’ ddl riforma professioni

La Federazione degli Ordini dei medici ‘boccia’ la riforma delle professioni, approvata dal Consiglio dei ministri venerdì. E annuncia che si adopererà con “tutti i mezzi” affinchè il disegno di legge Mastella venga modificato durante l’esame in Parlamento. “Dopo le ultime ‘pennellate liberiste’, il Consiglio dei ministri ha licenziato un testo – spiega Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo – in cui si registra con preoccupazione e forte disappunto la crescita delle aree di incertezza sul futuro dei nostri Ordini professionali, mettendone a rischio la modernizzazione. Per esempio l’obbligo di iscrizione agli Albi per tutti i professionisti esercenti attività riservate, indipendentemente dal rapporto di lavoro, è di fatto sparito – prosegue – come principio e affidato alla successiva delega: questo mette in discussione in un colpo solo il ruolo autonomo di governo etico, civile e sociale delle professioni che compete agli Ordini e la stabilità degli enti previdenziali autonomi, che è fondata sulla obbligatorietà di contribuzione per gli iscritti agli Albi”.
Secondo Bianco, inoltre, “il nuovo testo Mastella è reticente e ambiguo nel disegnare i confini tra Ordini ed associazioni tanto che, nell’incerto profilo giuridico di entrambi, non è esclusa la possibilità che queste ultime esercitino attività riservate ai primi e che gli Ordini, in ragione del mercato dei servizi così modificato, si sciolgano nelle associazioni”. Non solo. C’è il rischio concreto che “l’ingresso di capitali favorisca il prestanomismo e l’esercizio abusivo delle professioni sanitarie”. La Fnomceo ritiene “improprio attribuire al sistema formativo universitario il ruolo di progettare ‘a tavolino’ nuove professioni garantendone poi l’inserimento ope-legis in sezioni degli Albi. Questi orientamenti – sottolinea Bianco – sembrano dunque smentire l’asserita volontà di costruire negli Ordini un centro di moderno governo etico, sociale e civile delle professioni intellettuali. Ora che la parola passa al Parlamento, ci adopereremo con tutti i mezzi perché queste ed altre questioni trovino soluzioni meno pregiudiziali e meno pregiudizievoli per quanti vogliono mettere gli Ordini e le prestazioni professionali al servizio dei diritti dei cittadini e della modernizzazione del Paese”.  Da Doctornews 05-12-06

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