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Il conflitto di Interessi?

Che il direttore della rivista Neuropsychopharmacology abbia dovuto dimettersi per non aver dichiarato di essere consulente dell’azienda lodata in un suo articolo è frutto di una “paranoia delle comunità scientifica e non una pecca della sua integrità professionale”.

Sono parole di Clare Stanford, past president della British Association for Psychopharmacology nonché editor di diverse riviste professionali. Stanford non ha tardato a prendere le difese del collega, a suo parere ingiustamente colpevolizzato. Di certo, Nemeroff è un tipo distratto. Dopo aver preparato una rassegna su un nuovo dispositivo per la stimolazione del nervo vago (pubblicizzato come strumento eccellente per la cura della depressione) ed averla fatta pubblicare sulla rivista da lui diretta, si è dimenticato di sottoporre al direttore del periodico (quindi a se stesso) la dichiarazione riguardante i possibili conflitti di interessi.

Casualmente, lui ed altri sette dei coautori sono consulenti della Cyberonics, azienda dal nome seducente che non è frutto della fantasia della Disney ma, guarda caso, proprio la casa produttrice del dispositivo discusso nell’articolo.
Preso dai mille impegni che assillano le sue giornate (non dobbiamo dimenticare che Nemeroff è anche chairman della divisione di Neuroscienze della Emory University School of Medicine), già in passato l’insigne luminare era stato messo sotto accusa da quei paranoici dei colleghi per aver taciuto alla direzione di Nature Neuroscience i propri interessi economici legati a tre terapie psichiatriche oggetto di articoli sottoposti e pubblicati dalla prestigiosa rivista di settore. In seguito allo scandalo che ne scaturì, il Nature Publishing Group fu costretto ad inasprire le proprie policies sul conflitto di interessi.

Invitato da The Scientist a giustificarsi davanti alla comunità scientifica internazionale, Nemeroff ha voluto fare presente che sotto la propria direzione la rivista ha visto crescere il numero degli articoli proposti per la pubblicazione, così come il proprio impact factor. Il che sembra confermare i dubbi di chi avanza dei dubbi sulla validità di questi elementi come indicatori di qualità di una rivista scientifica. Da Il pensiero Scientifico 02-09-06

Fonte
Pincock S. Journal editor quits in conflict scandal. The Scientist 2006;28 agosto.
Nemeroff C et al. VNS therapy in treatment-resistant depression: clinical evidence and putative neurobiological mechanisms. Neuropsychopharmacology 2006;31:1345-55.

carlo fudei

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