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Il sottosegretario che prende soldi dalla casa farmaceutica

1 marzo 2012

Per il farmaco anti-fertilità, secondo l’accusa della procura di Milano

La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione per Cesare Cursi, ex sottosegretario alla Salute del governo Berlusconi. Una storia nota che oggi arriva a una prima conclusione.

L’accusa sostiene che tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006 la Ferring (cioè il colosso farmaceutico nato in Svezia e basato in Svizzera, 3.700 dipendenti e 850 milioni di euro di fatturato in 45 Paesi, guidato all’epoca dall’amministratore Michel Pettigrew e dal vicepresidente del Sud Europa Gille Pluntz), allo scopo di far registrare il nuovo farmaco anti-infertilità Meropur al prezzo voluto dall’azienda di 147 euro per la confezione da 5 fiale, avrebbe stanziato una tangente di 100.000 euro: destinata per metà al mediatore Matteo Mantovani e (tramite lui) per metà al senatore Cursi, a una cui parente sarebbe inoltre stato procurato «un contratto temporaneo di lavoro retribuito con 5.600 euro».

Sempre Ferring avrebbe corrotto endocrinologi con 2.000 euro per ogni paziente reclutato alla cura dello Zomacton (un ormone della crescita) e 1.500 per mantenere la terapia l’anno dopo. Nella ricostruzione dei pm Laura Pedio e Antonio Pastore, la Ferring avrebbe attinto i soldi di entrambi i due tipi di tangente dai 2milioni e 700.000 euro di fondi extrabilancio creati nel 2002-2006 con false fatture d’acquisto di 86.000 «libri scientifici» presso una libreria di Chieti che al massimo ne aveva trattati 1.000: di qui l’imputazione a 7 dirigenti Ferring anche di evasione fiscale e anche associazione a delinquere. Per raggiungere budget prefissati, alcuni informatori scientifi

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