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Il ticket, alla fine, non dispiace

La Commissione Sanità del Senato ha espresso il suo parere favorevole sulla Finanziaria, ma non ha mancato di sottolineare che resta da verificare l’efficacia e la praticabilità dell’applicazione del ticket sul pronto soccorso, soprattutto con riferimento al codice verde. La Commissione ha preso atto “positivamente delle esenzioni introdotte e del fatto che il provvedimento ha natura sostanzialmente temporanea”, ma ha espresso perplessità sull’introduzione della misura. La Commissione esprime comunque “apprezzamento” per i “meccanismi di contenimento della spesa delle Regioni, con riferimento alla farmaceutica; l’incremento delle risorse destinate alla ricerca medica; l’entità delle risorse stanziate per l’edilizia sanitaria e l’ammodernamento tecnologico; la previsione di finanziamenti per la realizzazione di strutture residenziali dedicate alle cure palliative (hospice) e per la diffusione degli screening oncologici; l’inasprimento delle sanzioni contro le truffe ai danni del Ssn; l’attenzione ai bisogni delle famiglie, alle problematiche giovanili e alla salute degli immigrati; l’introduzione di meccanismi per contenere l’inappropriatezza delle prestazioni; l’istituzione di un Fondo per le non autosufficienze”. D’altra parte, fra le osservazioni sul testo della manovra 2007, la Commissione chiede che siano “incentivate la produzione e la vendita delle confezioni monodose, la diffusione dei farmaci generici, l’avvio di uno studio per soddisfare l’esigenza del passaggio dalla prescrizione del farmaco alla prescrizione del principio attivo”.   Ulteriore conforto alla linea del Governo viene, inaspettatamente, dai dati del Rapporto “Ospedali e salute 2006”, promosso dall’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) e presentato ieri a Roma. Infatti quasi la metà dei cittadini intervistati per l’elaborazione del documento (42,9%) dice sì al ticket sul mancato ritiro dei risultati degli esami. Il 19,7% è d’accordo con quello sul ricorso non urgente al Pronto soccorso, il 18,9% lo pagherebbe per analisi non strettamente necessarie. I cittadini si dicono anche disponibili a sostenere costi aggiuntivi per l’assistenza alla non autosufficienza. Il 50% rinuncerebbe per questo a qualche servizio oggi a carico del Ssn, un’analoga percentuale sarebbe disposto a pagare una tassa di scopo per finanziare il Fondo per la non autosufficienza, altrettanti accetterebbero un’assicurazione integrativa obbligatoria.
Da “farmacista 33”

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