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Inchiesta Menarini, 14 indagati. E 860 milioni di danni allo Stato

Una truffa di dimensioni colossali, con 860 milioni di euro di danni provocati al Servizio sanitario nazionale. E vent’anni di raggiri, costi dei principi attivi dei farmaci gonfiati e fiumi di soldi circolati in 900 conti correnti sparsi per mezzo mondo. Il tutto, firmato Menarini. E’ in sintesi quanto sostiene dalla Procura di Firenze che ha notificato stamani gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari a carico di 14 persone. In testa i membri della famiglia Aleotti – il patron Alberto Sergio e i figli Lucia e Giovanni – proprietari della società farmaceutica di Firenze, la più grande esistente a livello nazionale. Sotto la lente dei sostituti procuratori Luca Turco, Ettore Squillace Greco e Giuseppina Mione è finito anche il senatore del Pdl Cesare Cursi, già sottosegretario alla Salute. Il presidente della Commissione industria è stato indagato per corruzione per aver favorito l’azienda presentando un emendamento a maggio 2009 – alla fine respinto – attraverso il quale venne proposto di modificare il testo sulle “disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese”. Fin qui nulla di strano, se non fosse che per la Procura ha “asservito la propria funzione pubblica di parlamentare agli interessi del gruppo Menarini” intervenendo perfino “con il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Gianni Letta” e “concordando con gli Aleotti le strategie di azione”. Questo per ottenere in cambio, sostengono gli inquirenti, la commessa da parte della Menarini di un ricco libro d’arte alla casa editrice della moglie del parlamentare.

La corruzione sarebbe avvenuta in concorso con il patron Aleotti che deve rispondere anche di truffa e del reato tributario di omessa dichiarazione relativa all’Iva e alle imposte sui redditi. Per la figlia Lucia invece c’è l’accusa di riciclaggio, reato contestato anche al fratello e ad altri nove indagati. Il presunto business dei farmaci con i prezzi “gonfiati” avrebbe coinvolto molte persone. Le figure chiave legate al riciclaggio sono state individuate in Giovanni Cresci, Licia Proietti, Roberto Verga, Roberto Noseda, Paolo Realini, Simona Quadri, Pier Franco Riva

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