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ISTAT. A giugno export record di prodotti farmaceutici: +39,0%

Commercio con l’estero e prezzi all’import - Giugno 2025

Commercio con l’estero e prezzi all’import – Giugno 2025

Tra i settori che più contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+39,0%). Aumenta anche l’importazione di prodotti farmaceutici (+29,1%) soprattutto da Cina e Stati Uniti

ISTAT – 11 agosto 2025

A giugno 2025 si stima una crescita congiunturale più ampia per le esportazioni (+4,0%) rispetto alle importazioni (+3,3%). L’aumento su base mensile dell’export è maggiore per l’area extra Ue (+6,3%) rispetto a quella Ue (+1,8%).

Nel secondo trimestre 2025, rispetto al precedente, l’export si riduce del 2,6%, l’import dell’1,7%.

A giugno 2025 l’export cresce su base annua del 4,9% in termini monetari e dello 0,8% in volume. La crescita tendenziale dell’export in valore riguarda entrambi i mercati, Ue (+4,6%) ed extra Ue (+5,2%). L’import registra un aumento tendenziale del 4,8% in valore, che coinvolge in misura più marcata l’area extra Ue (+10,1%), rispetto a quella Ue (+1,2%); in volume, le importazioni crescono del 2,6%.

Tra i settori che più contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+39,0%), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+15,9%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,0%) e apparecchi elettrici (+3,5%). Si riducono su base annua le esportazioni di autoveicoli (-2,9%), computer, apparecchi elettronici e ottici (-2,7%) e articoli in pelle, escluso abbigliamento (-2,2%).

Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’aumento dell’export nazionale sono Stati Uniti (+10,3%), Svizzera (+18,4%), Francia (+6,7%), Spagna (+12,0%), Belgio (+15,8%) e Regno Unito (+10,1%). All’opposto, Paesi Bassi (-9,7%) e Turchia (-13,3%) forniscono i contributi negativi più ampi.

Nel primo semestre 2025, l’export registra una crescita tendenziale del 2,1%, spiegata dalle maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+38,8%), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+8,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,1%) e metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+3,4%). Per tutti gli altri settori si rilevano diminuzioni nelle vendite: le più ampie per coke e prodotti petroliferi raffinati (-22,9%) e autoveicoli (-10,3%).

Il saldo commerciale a giugno 2025 è pari a +5.409 milioni di euro (era +5.150 milioni nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico si attesta a -3.922 milioni, da -3.581 milioni dell’anno prima. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici sale da 8.731 milioni di giugno 2024 a 9.331 milioni di giugno 2025.

Nel mese di giugno 2025 i prezzi all’importazione aumentano dello 0,2% su base mensile e flettono del 2,7% su base annua (da -3,0% di maggio).

Il commento ISTAT

A giugno, l’export torna a crescere su base sia mensile – trainato principalmente dalle maggiori vendite verso i mercati extra Ue – sia annua. Tali dinamiche sono in parte influenzate da vendite di elevato impatto (cantieristica navale), al netto delle quali si stima un aumento congiunturale del 3,1% e una crescita tendenziale del 4,0%. Anche l’import torna a crescere su base sia mensile sia annua.

Nel primo semestre 2025, la dinamica tendenziale dell’export è positiva (+2,1%), grazie alle vendite di un numero ristretto di settori; quella dell’import è più sostenuta (+4,6%). L’avanzo commerciale (+22,8 miliardi di euro) è interamente imputabile agli scambi con i paesi extra Ue e in forte riduzione rispetto al primo semestre 2024 (+29,1 miliardi). Il modesto aumento su base mensile e la lieve attenuazione della flessione su base annua dei prezzi all’import si devono soprattutto ai rialzi dei prezzi dei prodotti energetici in entrambe le aree, euro e non euro.

Risulta che la crescita tendenziale dell’export è spiegata per 3,2 punti percentuali dalle maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso Stati Uniti, Francia, Spagna e Belgio.

L’aumento degli acquisti di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli e metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Cina spiega per 1,8 punti percentuali la crescita tendenziale dell’import. Pari contributo deriva dall’aumento degli acquisti di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici e gas naturale dagli Stati Uniti.Per contro, i minori acquisti di petrolio greggio e coke e prodotti petroliferi raffinati dai paesi OPEC apportano un contributo negativo di 1,0 punti percentuali.

Testo integrale


Nota: Nel 2024, l’Italia ha esportato farmaci per 24,8 miliardi di euro in paesi UE e 27,9 miliardi in paesi extra UE, con gli Stati Uniti come uno dei principali mercati di destinazione, Le imprese farmaceutiche sono sul gradino più alto del podio anche come principale settore che contribuisce alla crescita del Pil tra il 2022 e il 2024: +17,7% a fronte di un +1,4% del Pil totale.

Grandi scorte e acquisti anticipati prima dell’entrata in vigore dei dazi Usa (scattati il 7 agosto): si spiega così la crescita nel mese di giugno, su base annua, delle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti. Ancora più marcato il balzo dell’import dagli Usa

 

Redazione Fedaisf

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