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Le richieste di Farmindustria

 

Tra budget, delisting e ticket graduati sulla patologia le proposte contenute nella piattaforma messa a punto da Farminduistria con la Fondazione Magna Carta per il rilancio del settore.

Lo studio, presentato la settimana scorsa in Assolombarda, individua nel meccanismo dei tetti di spesa, nelle politiche regionali sui prezzi e rimborso e nella scontistica sui generici le criticità più pesanti per il settore.

Otto i punti che le aziende individuano come irrinunciabili, a partire proprio da regole nazionali uniformi su liste e prontuari.

A seguire la certezza  sulle scadenze brevettuali, le procedure accelerate per i prodotti biotec destinati alle patologie gravi, l’esclusione dei biosimilari dalle liste di trasparenza dei generici.

Tra le agevolazioni amministrative spicca invece la richiesta della completa deducibilità degli eventi ECM, la completa informatizzazione delle procedure AIC e di un tavolo permanente all’AIFA.  

Ristrutturazione del Prontuario garantendo tutte le patologie croniche applicando il modello francese di differenti modalità di compartecipazione per le patologie di lieve entità; prevedere il ticket come unico strumento di intervento regionale di ripiano del tetto. Insomma far pagare qualcosa in più al cittadino. Come già sta avvenendo.  

Gli otto punti:

1-      Evitare le scelte regionali difformi su prezzi e rimborsi; evitare le prescrizioni per principio attivo; puntare all’ingresso automatico dei farmaci H nei prontuari locali.

2-      Prevedere procedure “fast track” per le cure biotecnologiche per le patologie gravi.

3-      Assicurare certezze sulle scadenze brevettuali.

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