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Le “tossine” del farmaceutico

Cari colleghi ho letto con grande attenzione le due lettere del collega Panti pubblicate su Internet, relative a quanto sta accadendo nel nostro settore ,chiaramente angolate secondo la propria visione aziendale.
Non penso occorra approfondire ulteriormente certe tematiche ,ma quanto descritto fa venire in mente quanto da me letto ultimamente su uno di quei giornalini interni alle aziende arrivato a casa di un collega ,ove su di una carta patinata e ricca ,si racconta del miglior mondo possibile aziendalistico nascondendo le pecche presenti sotto il tappeto ,sperando che queste sfuggano all’occhio disattento di un visitatore occasionale.
Ebbene in questo giornalino se non ricordo male proprio la massima figura di spicco aziendale (l’Amministratore Delegato tanto per intenderci) parlava fra gli altri argomenti della necessità all’interno di un organismo quale una azienda di liberarsi delle " tossine " presenti.
Ora non essendo dotato di poteri paranormali debbo presumere che questa terminologia colorita sia un metodo per indicare quelle persone o meglio lavoratori inseriti nella struttura e ritenuti inutili o non più confacenti alle esigenze aziendali.
Come discorso mi sembra molto opinabile e discutibile sia nella sua essenza che nella sua applicazione pratica. Come si definisce un lavoratore in pratica " tossina" ? Esiste un manuale specifico con specifiche caratteristiche che lo definisce o è frutto di una propria analisi ,magari anche fallace ?
Viste le caratteristiche dei nostri lettori, in molti comprendiamo benissimo cosa sia una tossina. Si definisce tale qualsiasi sostanza prodotta dall’organismo che produce un effetto negativo sullo stesso. In molti casi è lo stesso organismo provocando accumulo di sostanze benigne a far si che queste diventino delle tossine.
Ed allora essendo molto opinabile determinare cosa sia una "tossina" non sarà per caso che chi si ritiene immune da questa definizione sia esso stesso quanto và ricercando negli altri ?
Che l’organismo o parti di esso siano sane e che il vero problema sia Lui ? Mai fatto queste domande ? Mai pensato ciò ? Sarebbe pure ora che si iniziasse a farlo.
Per il resto sarà il tempo a definire meglio come stiano veramente le cose.
Una cosa è certa. Un management impreparato ed arrogante sta di fatto massacrando il settore farmaceutico. Nessuna azienda si "distingue", anzi c’è sempre un maggior appiattimento di queste strutture e sempre maggiore improvvisazione.
Occhio ragazzi a non divenire una "tossina"
Umberto Alderisi
07.04.2010

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