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Lombardia. Maroni: “In tutta la regione ambulatori aperti la sera e nel fine settimana”

Dopo un periodo di prova, la sperimentazione è stata estesa a tutto il territorio. Coinvolte 232 strutture, il costo dell’operazione è di 15 milioni. Il governatore ha poi annunciato che “la prima applicazione dei costi standard ci consente di avere 1 miliardo in più per la sanità da qui al 2015”.

02 SET – In Lombardia dal 1° la sperimentazione ‘Ambulatori aperti’ è stata estesa a tutta la Lombardia, arrivando così a coinvolgere 232 strutture che garantiscono anche l’apertura serale e nel fine settimana.

“Vuol dire che i cittadini lombardi potranno recarsi a fare le visite fuori orario – ha spiegato il governatore, Roberto Maroni, in un intervento all’emittente Telelombardia – E’ un’iniziativa che abbiamo già fatto in via sperimentale da maggio a fine luglio in 10 strutture in cui in tre mesi sono state prenotate oltre 50 mila visite ed esami, vuol dire che questa operazione è molto sentita, serve ad abbattere le liste d’attesa per esempio e visto il successo abbiamo deciso di estenderla a tutte le strutture ospedaliere”.

Maroni si è poi soffermato sui costi dell’operazione. “E’ uno sforzo di oltre 15 milioni di euro l’anno, soldi ben spesi, che fra l’altro abbiamo senza bisogno di ridurre altri servizi perché siamo riusciti in un’altra operazione molto importante a Roma, quella dei costi standard”
Il governatore ha inoltre spiegato che è arrivata una consistente iniezione di nuove risorse. “Siamo riusciti a essere premiati perché la Lombardia spende bene e questa è una cosa molto concreta perché la prima applicazione dei costi standard ci ha consentito di avere da qui all’anno prossimo oltre1 miliardo di euro per la sanità solo perché spendiamo bene i nostri soldi. Un successo importante”.

Altro importante tema è quello del percorso di riduzione fiscale. “Abbiamo cominciato, è un percorso complicato perché il Governo di Roma continua a tagliare le risorse. Nonostante questo abbiamo cominciato un percorso virtuoso di riduzione delle imposte, in particolare abbiamo cancellato i ticket farmaceutici per 800 mila anziani lombardi per dare loro un aiuto concreto. Dal 2015 voglio cancellare i ticket sanitari, ci sono leggi nazionali che ce lo impongono, ma io voglio negoziare con il Governo”, ha spiegato Maroni, che poi ha citato come altro esempio l’Irap. “Abbiamo stanziato oltre 30 milioni per le start up e cancellato l’Irap per le nuove imprese giovani”.

02 settembre 2014 – quotidianosanità.it

Redazione Fedaisf

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