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Medici vs infermieri, nel Lazio è scontro per gestione day surgery

La scelta laziale nasce anche da esigenze di spesa. «Preferendo un infermiere si risparmiano 800 euro al mese, di tanto lo stipendio di un caposala è inferiore a quello di un medico “beginner”.

Giovedì, 20 Novembre – Doctor33

Professioni contro: un crinale verso il quale medici e infermieri sembrano scivolare nel Lazio. La Regione ha varato con recenti delibere una riforma della sanità che prevede risparmi ed efficienze, cinque grandi Dipartimenti di emergenza ai punti cardinali di Roma (Gemelli, San Camillo, San Giovanni, Prenestino e Bambin Gesù), altri dodici Ps disponibili sul territorio, 13 servizi di cardiologia con emodinamica collegati ai medici dell’emergenza per la valutazione degli ecg in tempo reale, una sola centrale del 118, medici di famiglia in “linea” 7 giorni su 7. Sono state inoltre deliberate sei Unità di degenza infermieristica (Udi) per la gestione di pazienti stabilizzati. Cimo Lazio ripetutamente ha preso posizione contro la soppressione di reparti, i demansionamenti dei medici, l’invasione di competenze da parte di infermieri. In particolare, dall’Udi, il “task shifting” – rotazione di funzioni – sarebbe tracimato in Day Surgery. «È stato deliberato all’ospedale Pertini di Roma e a Rieti che a gestire due unità di Ds siano altrettanti infermieri; una terza delibera sarebbe in arrivo al Sant’Andrea di Roma. C’è dunque un indirizzo regionale» attesta Luigi Conte presidente della Società di Day Surgery Sicads in una lettera al Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, dove  spiega come l’80% delle prestazioni nel suo ramo sia multidisciplinare, ad alto impatto non solo organizzativo gestionale ma anche clinico assistenziale. Un responsabile di Day surgery deve avere conoscenze innovative in chirurgia mini-invasiva, anestesiologia, gestione dei processi e della sicurezza, monitoraggio di complicanze post-operatorie e anestesiologiche e probabilità di infezione. «La Regione parla di servizi a medio-bassa complessità, ma non è la complessità che manca alle nostre attività. La gestione in DS investe responsabilità mediche (e un medico ha alle spalle undici anni di formazione sul problem solving)». La scelta laziale nasce anche da esigenze di spesa. «Preferendo un infermiere si risparmiano 800 euro al mese, di tanto lo stipendio di un caposala è inferiore a quello di un medico “beginner”. In Sicads ci sono infermieri che capiscono le conseguenze sul paziente di queste scelte; ma nel mondo infermieristico ci sono “epigoni” che tendono ad occupare spazi dirigenziali e si stanno dando dei titoli. Dimenticando varie sentenze sulla Rc sanitaria secondo cui nella prestazione l’aspetto economico è sempre subordinato all’aspetto clinico- assistenziale. Sono concetti -rileva Conte- compresi dagli stessi vertici Ipasvi, che invece rivendicano un ruolo chiave nell’assistenza». Gennaro Rocco presidente Ipasvi Roma replica: «I sei reparti guidati da infermieri non sono di Day Surgery ma di Udi, dove pure l’infermiere può chiedere l’intervento medico ove il caso lo richiedesse. In Ds le procedure sono prevalentemente medico chirurgiche; nondimeno le linee guida organizzative emanate quand’era ministro della Salute Elio Guzzanti – quasi 20 anni fa – prevedono che l’organizzazione di processo possa essere presa in carico dal coordinatore infermieristico. Questo non tocca le competenze dei medici né la prestazione. E’ però vero che in tempi di accorpamenti si riducono i direttori medici di struttura, e questo può rappresentare un problema per i medici. Ricordo che l’evoluzione del nostro profilo è prevista ora nel Documento economico -Def del Governo Renzi, e si parla di competenze specialistiche, di darci la responsabilità di processi complessi (penso all’uso di presidi intravasali periferici per le infusioni). E’ un processo che ci chiede la società, non siamo noi a pressare. Ove si approvassero provvedimenti che ci affidano funzioni improprie saremmo i primi a denunciarli». Conte ribadisce l’esistenza di un muro contro muro. «Infermieri a Torino intendono creare un ambulatorio per il disagio in Ds. Per ritagliarsi una competenza si assume che il disagio sia tema così cruciale da non potersi gestire nell’ordinario dell’ambulatorio». Si inducono bisogni?

«Più che altro si pasticcia: nella pratica, ove si verifichi un problema giudiziario, l’avviso di garanzia arriva sempre al responsabile medico».

Mauro Miserendino

Redazione Fedaisf

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