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Nel farmaceutico la politica del bastone e della carota è stato sostituita dal solo bastone

Cari colleghi, aprendo questa sera il mio pc ho letto l’ultima interrogazione parlamentare dell’On. Scilipoti riguardante l’operato di alcune aziende farmaceutiche operanti in Italia.

Abbiamo già più volte letto su molti siti di come alcune aziende farmaceutiche stiano dietro le quinte del mercato cercando di alleggerirsi di personale indesiderato, ma l’interrogazione dell’on Scilipoti, che mi sembra molto ben informato  su quanto sta accadendo nel settore, descrive uno scenario veramente apocalittico che sembra oramai essere sfuggito di controllo.

Le aziende nominate in questa interrogazione parlamentare non sono certo le ultime “aziendine” del settore avendo una immagine internazionale di spessore che viene però fortemente offuscata da quanto sta accadendo.

In passato avevo già raccolto le lamentele di un collega di una di queste aziende (quella del Sol Levante n.d.r.), che mi raccontava di una gestione del personale a dir poco avventurosa  e poco cristallina, oltretutto assolutamente irrispettosa di persone  e di situazioni, ma quanto sta accadendo evidentemente è poco cosa rispetto alle notizie che giungono da più parti.

La cosa strana poi è che in molte aziende farmaceutiche neanche ci si rende conto di quanto sta accadendo all’esterno, vuoi per specifiche cecità manageriali, vuoi per una voluta politica economica del big management che ha sostituito la vecchia metodica della carota e del bastone con il solo bastone. Molti colleghi non si capacitano di quanto sta accadendo scoprendo ogni giorno di vivere e lavorare in una azienda che non è più quella che conoscevano e si fanno mille domande senza risposta.

Eppure la chiave di lettura della situazione è chiarissima. Sostituendo la vecchia carota economica dei premi con il bastone si spostano i volumi economici dei soldi gestibili fra management e lavoratori. Gli isf sono “frustati” a fare sempre più medici e fatturato, a lavorare sempre più ore, sempre sotto l’incubo del licenziamento o dell’immissione in linee fantasma o linee a perdere e quando finalmente arriva il momento di spartirsi i soldi previsti per tutti, i soliti furbetti del management si dividono il 90 % del malloppo lasciando agli isf solo qualche piccolo spicciolo o addirittura nulla assumendosi tutti i meriti dei risultati ottenuti e scaricand

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