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Cursi indagato per corruzione. Lui, «Estraneo ai fatti»

«Non ho mai conosciuto la Ferring, non ho mai preso un soldo in vita mia né tantomeno sono mai intervenuto sul prezzo di un farmaco. Ho appreso ieri la notizia da un giornalista, non ho avuto conferme da parte della Procura di Milano». Il senatore Cesare Cursi, ex sottosegretario alla Salute, si dichiara «tranquillo e sereno» nonostante la notizia, pubblicata sul ‘Corriere della Sera’, di essere stato indagato dalla Procura meneghina per corruzione. Secondo l’accusa, il senatore del Pdl avrebbe intascato una tangente dal colosso farmaceutico svizzero Ferring per far registrare un farmaco contro l’infertilità al prezzo maggiore voluto dalla società produttrice. Cursi risulta indagato insieme a Matteo Mantovani, un consulente di aziende del farmaco già noto alle cronache per uno scandalo risalente al 2008, quando venne accusato di aver corrotto un funzionario dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). «Conosco Mantovani – spiega Cursi all’AdnKronos Salute – conoscevo anche suo padre, visto che entrambi predisponevano dossier per l’Aifa. So che ha avuto poi delle disavventure giudiziarie. Ma io continuo ad essere sereno perché ho la coscienza apposto, e ho già dato mandato ai miei avvocati di verificare la faccenda per difendere la mia dignità, politica ma ancor prima personale». «D’altronde – afferma ancora Cursi – sono una persona che ha sempre lavorato tanto per la sanità, soprattutto nel Lazio: sono uno di quelli che dà fastidio. Non vorrei, dunque, ci fosse qualcuno che vuole creare problemi, a maggior ragione alla luce del fatto che il mostro viene sbattuto in prima pagina a 24 ore dalle elezioni». Il senatore del Pdl appare amareggiato anche per il presunto coinvolgimento della figlia nelle indagini. «A quanto apprendo dai giornali – spiega l’ex sottosegretario alla Salute – risulta che abbia percepito 5.600 euro per un lavoro da giugno a settembre 2005 in una società collegata» alla Ferring, la Prex Spa. «Una cifra a mio avviso irrisoria in un’indagine per corruzione – fa notare l’esponente del Pdl, precisando che la figlia predispone siti web per le aziende – e mi fa piacere che il giornalista che ha firmato il pezzo abbia avuto la correttezza di riportarla».

DoctorNews – 29 marzo 2010 – Anno 8, Numero 55

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