Primo Piano

Nerviano. NerPharMa tra FDA, MIMIT e bandiere a mezz’asta. Cronaca dal basso del sito produttivo

Riceviamo e pubblichiamo. Un racconto testimonianza dall’interno su cosa sta accadendo nello stabilimento: il ruolo di NerPharMa come unico asset con doppia certificazione AIFA/FDA, le incertezze legate all’ispezione FDA di dicembre, le responsabilità delle strategie finanziarie del fondo proprietario e l’impatto reale su chi ogni giorno tiene in piedi produzione e qualità.

L’intento – dichiara l’Autore – non è solo denunciare, ma contribuire a un dibattito pubblico informato sulla salvaguardia di un polo oncologico strategico per il Paese, dando spazio anche alla voce dei lavoratori che raramente trovano spazio nelle analisi ufficiali.


NerPharMa tra FDA, MIMIT e bandiere a mezz’asta

Cronaca dal basso del sito produttivo di Nerviano

Salendo ogni mattina verso il sito di NerPharMa, a Nerviano, capita di alzare lo sguardo verso i quattro pennoni all’ingresso: la bandiera italiana, quella del gruppo, e quella cinese. Nei giorni scorsi, la bandiera della Cina è rimasta a mezz’asta.

Non so se sia stato un gesto intenzionale o una semplice dimenticanza. Di certo è diventata, per molti di noi, l’immagine perfetta di quello che sta succedendo: un gruppo che guarda a Shanghai e al mondo, mentre il futuro del polo oncologico di Nerviano resta sospeso a metà, tra tavoli ministeriali, fondi di investimento e un’ispezione FDA imminente.

Il contesto: il fondo PAG smonta, le istituzioni rincorrono

L’attuale proprietario del gruppo NMS è il fondo di investimento asiatico PAG. Negli ultimi anni i lavoratori hanno visto una progressiva dismissione “a pezzi”:

  • procedure di licenziamento in NMS e BioNerviano,
  • esuberi dichiarati,
  • incertezza crescente sul destino delle diverse società del polo.

Regione Lombardia e MIMIT hanno aperto tavoli di crisi riconoscendo il sito di Nerviano come polo strategico per la ricerca e la produzione oncologica. Da una parte, quindi, c’è chi smonta; dall’altra, le istituzioni che cercano di evitare che si disperda un patrimonio di competenze costruito in decenni.

NerPharMa: l’asset più delicato

Nel gruppo NMS, NerPharMa è l’asset produttivo più delicato:

  • è l’unico stabilimento con doppia autorizzazione AIFA/FDA,
  • produce farmaci oncologici per conto terzi,
  • ha gestito prodotti strategici per clienti internazionali.

Proprio per questo è finita sotto la lente della FDA, che ha emesso un vero e proprio “cartellino giallo“: sospensione dell’approvazione di nuovi prodotti collegati al sito, con impatto su un cliente che valeva da solo una quota importante della produzione.

È in corso una trattativa per la possibile vendita di NerPharMa a un nuovo soggetto industriale (anche estero), ma l’esito dipende da tre variabili chiave:

  • l’esito delle verifiche FDA,
  • le decisioni del fondo PAG,
  • il grado di impegno concreto del MIMIT nel pretendere un vero piano di rilancio e non una semplice “vendita ordinata” di asset.

La variabile decisiva: l’ispezione FDA di inizio dicembre

Nei primi giorni di dicembre 2025 è attesa una valutazione/ispezione FDA: un passaggio che per noi lavoratori pesa quanto un vero giudizio finale.

Se l’esito sarà positivo, NerPharMa tornerà a essere un asset appetibile, con maggiori margini per una cessione che tuteli almeno in parte occupazione e continuità produttiva.

Se l’esito sarà negativo, si rischiano:

  • passi indietro da parte dei potenziali acquirenti,
  • nuovi tagli,
  • uno scenario di maggiore instabilità per tutto il gruppo.

Intanto i lavoratori continuano a garantire produzioni, controlli qualità, batch record, deviazioni e CAPA, cercando di tenere la barra dritta dentro un contesto estremamente fragile.

La narrativa sulla “negligenza” dei lavoratori

Negli ultimi mesi, in modo più o meno esplicito, è stata fatta circolare un’idea che molti di noi considerano inaccettabile: la crisi deriverebbe da presunte “negligenze” o “scarse performance” del personale.

Chi vive i reparti sa che la realtà è un’altra:

  • impianti con più di vent’anni di servizio,
  • Quality Unit sottodimensionata da anni rispetto alla complessità GMP,
  • carichi di lavoro elevati e organici ridotti “al minimo sindacale”,
  • investimenti rimandati o gestiti in logica emergenziale.

Non è la buona volontà dei lavoratori ad essere mancata, ma una strategia industriale chiara e un piano di investimenti coerente con l’ambizione di reggere standard FDA/AIFA su lungo periodo.

Per questo, come rappresentante sindacale, ho ritenuto doveroso inviare al MIMIT diverse memorie dettagliate, tutte regolarmente protocollate, in cui vengono descritte le criticità organizzative e impiantistiche dal punto di vista di chi lavora quotidianamente sulle linee.

Un polo strategico che non può vivere solo di speranza

NerPharMa e l’intero sito di Nerviano non sono solo “un’azienda privata in difficoltà”:

  • sono un polo di ricerca e produzione oncologica che ha contribuito allo sviluppo di terapie innovative;
  • rappresentano un pezzo della filiera farmaceutica nazionale ad alto valore aggiunto;
  • danno lavoro a centinaia di persone, tra dirette e indotto.

Come credente o meno, ognuno è libero di affidarsi alla propria speranza.
Ma gli impianti, le assunzioni, i piani industriali e gli adeguamenti GMP non li fa il Cielo: li devono fare proprietà e management, assumendosi la responsabilità delle scelte degli ultimi anni.

I lavoratori di NerPharMa hanno dimostrato, anche nei momenti peggiori, impegno, professionalità e senso del dovere. Chiediamo che questa crisi diventi finalmente l’occasione per una scelta chiara:

  • rilanciare davvero il sito con un progetto industriale credibile,
  • oppure dichiarare apertamente che l’obiettivo è solo la massimizzazione finanziaria di breve periodo.

Quello che non accettiamo più è rimanere sospesi a mezz’asta, come quella bandiera cinese all’ingresso: né in alto, né in basso, in attesa che qualcun altro decida del nostro futuro.

Bruno Pepi
RSA AllCa CUB – NerPharMa, Nerviano (MI)

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco