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NIENTE SOSTITUZIONI IN FARMACIA PER QUATTRO CLASSI DI FARMACI

 

Roma – Non basta il collegato alla Finanziaria (legge 222 del 2007); non basta la garanzia che le industrie e i distributori ripianeranno disavanzi della spesa farmaceutica territoriale. Le regioni possono ancora adottare il prezzo di riferimento per ogni specialità avente generico equivalente. Così prevede l’articolo 5 del collegato, con un unico limite: l’Agenzia del farmaco-Aifa deve approvare le modifiche. Ma ci sono farmaci che non possono essere riprodotti scostandosi troppo dall’originator pena l’inefficacia o la tossicità. L’Aifa ha in discussione un documento secondo cui non sono sostituibili in farmacia principi delle seguenti classi: 

• farmaci per la terapia del dolore (in attesa di essere prescritti sul ricettario Ssn normale e non più su quello speciale);
• emoderivati e biosimilari; 
• antiepilettici; 
• anticoagulanti orali. 

Il punto sulle altre molecole «II criterio generale per questi farmaci, se approvato, sarà il non inserimento nelle liste di trasparenza – spiega Walter Marrocco, medico di famiglia della Cts-Aifa (e di Fimmg)- al line di evitare che eventuali sostituzioni inducano criticità di tipo clinico. Il documento andrà ora vagliato dai diversi livelli amministrativi ». L’Aifa in un comunicato ha già fatto sapere che «nessuna procedura regolatoria è stata attuata» ancora, e che restano inattaccabili principio di equivalenza dei medicinali generici e criterio della sostituibilità. Ma i generalisti condividono la strada inrapresa. «Si sancisce un principio nuovo – spiega il presidente della Società di medicina generale (Simg) Claudio Cricelli – da una parte il collegato alla Finanziaria non vieta alle regioni l’introduzione di ulteriori prezzi di riferimento per classi terapeutiche omogenee se non c’è l’ok dell’Alfa. Dall’altra l’Aifa qui istituisce una riserva di farmaci che non può essere oggetto di sostituzione. Ottima soluzione per evitare, oltre al rischio di discontinuità nella terapia, che il prezzo di riferimento diventi una soluzione burocratica imposta dall’alto ai medici di famiglia per motivi di spesa; e che ogni regione utilizzi criteri difformi da quelli nazionali per dispensare molecole importanti, creando tra l’altro equivoci. Ad esempio, tra gli inibitori di pompa l’imposizione di adeguare la dispensazione al prezzo del lansoprazolo sta creando un aumento della prescrizione impropria di questa molecola tra gli specialisti (cardiologi, ortopedici etc) in abbinamento a principi gastrotossici, e finirà per vanificare i risparmi auspicati ». Anche di questo tratterà il congresso Simg Puglia in programma a Bari (1-2 febbraio). «La Puglia – dice Cricelli – è tra le regioni che hanno regolato la prescrizione in base al prezzo di riferimento; vorremmo si aprisse un dibattito tra le regioni e il livello nazionale su tutte le molecole anche perché molte specialità quest’anno escono dal brevetto». I generici del 2008 Fuori brevetto sono già dal 2008 (fonte Assogenerici) amlodipina, cefixime. » claritromicina, diclofenac dietilam monio, enalapril più hydrochlorothiazide, ganciclovir, hydrochlorothiazide più ramipril, omeprazolo, pravastatina, ramipril (solo o con piretanide), risperidone, salbutamol, zolpidem. Su tutti questi principi le regioni imiorranno logiche di rezzo di riferimento l’Aifa si limiterà a vidimarle? Marrocco spiega che «l’Aifa organizzerà un convegno di approfondimento per trattare da una parte dei criteri di autorizzazione, produzione e distribuzione dei farmaci generici; dall’altra di bioequivalenza, qualità dei siti produttivi e destinazione delle risorse economi – che risparmiate». L’Aifa

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