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PA, addio alle 35mila centrali d’acquisto: saranno solo 33 centrali uniche

La gara per la “siringa nazionale” che contiamo di fare entro marzo, sarà anche simbolica, considerato che questo dispositivo è spesso portato come esempio per mostrare le differenze di costi tra una regione e l’altra. Questa gara riguarderà tutte le tipologie del prodotto, che sono circa 30 o 40. Rimarranno escluse solo alcune siringhe specialistiche, che poi sono pochissime”.

Per quanto riguarda la sanità – spiega il ministro Lorenzin – attesi risparmi fra il 15 e il 20%. Ed entro marzo la gara per la siringhe con un prezzo unico nazionale.

AboutPharma – 20 gennaio 2016

Finalmente la siringa avrà lo stesso prezzo in tutta Italia. Ad affermarlo è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante il convegno “Acquisti trasparenti: la PA semplifica e spende meglio” presso il ministero dell’Economia sullla centralizzazione degli acquisti, partita con un decreto del 2014 e inserita nella legge di Stabilità. Addio quindi alle 35 mila centrali di acquisto che saranno ridotte a sole 33 centrali uniche. Il sistema, che è stato presentato oggi ed entrerà a regime nel 2016, prevede una centrale nazionale di acquisto, la Consip, 21 centrali regionali, 2 province e 9 città metropolitane. Per il 2016 saranno saranno assegnate 19 categorie merceologiche di cui 14 riguardanti la sanità, dagli stent alle famigerate siringhe. Per un totale di 12,8 miliardi di spesa stimata.

“In linea di massima – ha spiegato Lorenzin – ci attendiamo un risparmio che oscilla tra il 15 e 20 per cento. Ma il sistema ci aiuterà anche a migliorare l’analisi del processo d’acquisto e la sua qualità. Ci saranno risparmi già da subito. Oggi gli sprechi si annidano essenzialmente nei processi organizzativi. Fondamentalmente si hanno quando non c’è un’omogeneità e un’organizzazione dei processi accurata e dettagliata. Quando non ci sono modelli standard da applicare c’è più spreco”.

Così finalmente la siringa avrà lo stesso prezzo in tutta Italia. Ma non solo, a risentire dell’effetto saranno anche altri dispositivi, come gli stent, le Tac o le protesi. “Ovviamente sui device c’è tutto un lavoro da fare – ha continuato il ministro – perché a differenza di altri beni e servizi questi sono ad alto contenuto tecnologico e presuppongono un coinvolgimento del rapporto medico paziente” .

I risparmi che verranno dall’introduzione delle centrali d’acquisto accentrate per i beni e servizi sanitari resteranno nel settore sanitario. La sanità, ha affermato il ministro, deve affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione unito all’arrivo di nuovi farmaci e dispositivi sempre più costosi. “Le risorse che liberate saranno poi reinvestite nel sistema – ha aggiunto Lorenzin – è una macchina virtuosa che può finanziare una cosa piuttosto che un’altra. Il concetto è questo, noi abbiamo vincolato 800 milioni del miliardo in più per la sanità nell’ultima legge di Stabilità per i Lea, è evidente che le Regioni più riescono a risparmiare più possono spendere per le altre cose. Il concetto è liberare risorse da reinvestire nel sistema sanitario come nella filosofia del Patto della Salute, poi in seguito dovremo fare una valutazione di quale sono le prospettive di spesa al massimo dell’efficienza per i prossimi anni”.

Secondo le stime di Luigi Marroni, amministratore delegato di Consip intervenuto oggi al convegno, gli acquisti centralizzati potranno far risparmiare fino al 50 per cento. Con la pubblicazione, nei prossimi giorni, del Dpcm sulle categorie merceologiche, il nuovo sistema sarà del tutto operativo, mentre sono da tempo allo studio di tavoli tecnici istituzionali i contratti già attivi sulle categorie merceologiche interessate e il reale fabbisogno dei beni e servizi.

“Sulle ultime gare su risonanze magnetiche, sistemi di valutazione del diabete, kit per dialisi, abbiamo ottenuto performance di risparmio, rispetto alla media di mercato, dal 40% al 50%” ha spiegato Marroni. “Per diverse ragioni. Per esempio perché ne compriamo tante e perché si tratta di gare strutturate. Ora però serve anche dimostrare che si può cambiare registro, arrivando a un’omogeneità su tutto il territorio. La gara per la “siringa nazionale” che contiamo di fare entro marzo, sarà anche simbolica, considerato che questo dispositivo è spesso portato come esempio per mostrare le differenze di costi tra una regione e l’altra. Questa gara riguarderà tutte le tipologie del prodotto, che sono circa 30 o 40. Rimarranno escluse solo alcune siringhe specialistiche, che poi sono pochissime”.

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Redazione Fedaisf

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