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Padova. Ricetta digitale, è caos negli ambulatori

Diagnostica e visite ancora con le vecchie prescrizioni. Medici in rivolta: problemi per la privacy

03 settembre 2014 Il Mattino di Padova

«La digitalizzazione delle ricette rosse? Per ora non ne vediamo l’utilità». La denuncia arriva dalla Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) di Padova. Nel mondo della sanità c’è chi sta già facendo i conti con i primi difetti del nuovo “promemoria” su carta bianca che, dal primo di settembre, sostituisce le ricette farmaceutiche di colore rosso.

Nella vecchia versione la posologia era indicata tra le righe, nella nuova versione questa possibilità manca. Se prima il cittadino usciva dall’ambulatorio con in mano le indicazioni su quale farmaco assumere, in che dosi e quando, oggi non ha nulla di tutto ciò. «Se si prescrivono diversi farmaci diventa difficile tenere a mente tutto. Pensiamo soprattutto agli anziani che già fanno fatica a ricordarsi di prendere le medicine. Il risultato? Doppio lavoro per noi medici. Oltre a compilare il promemoria, dobbiamo premurarci di scrivere in un altro foglio anche la posologia.

Un caos» commenta Domenico Crisarà presidente della Fimmg di Padova. Il sistema suscita anche qualche perplessità sulla privacy. «Per stampare il promemoria, il medico deve indicare la patologia dell’assistito. I dati sono automaticamente inviati al Ministero. Se io fossi un cittadino vorrei sapere dove vanno a finire le mie informazioni sanitarie» specifica Crisarà.

I medici di Padova e provincia si stanno attivando per adeguarsi alle novità volute dalla Regione, entro dieci giorni tutti dovrebbero entrare a regime. «La ricetta rossa non sparirà in tempi brevi perché tutta una serie di farmaci, la diagnostica, gli esami e le visite specialistiche dovranno continuare a essere prescritti sulla vecchia versione.

Noi siamo pronti anche se la comunicazione da parte delle Usl è arrivata ai medici qualche giorno dopo ferragosto quando molti erano in ferie. Il nuovo sistema sta creando dubbi e aspettative nei pazienti che poi si confrontano con noi.

Tutto questo ha allungato il lavoro di medici e segreterie di almeno un’ora ogni giorno, soprattutto nelle medicine di gruppo dove di fatto esistono tre modalità di stampa perché a seconda del tipo, la ricetta deve essere stampata da una specifica e distinta stampante seriale» dichiara il medico.

Intanto le farmacie padovane hanno riscontrato rallentamenti al sistema informatico. Il titolare della farmacia Ciato di via Acquapente a Padova dichiara: «Durante la prima giornata, il primo di settembre, abbiamo notato qualche rallentamento probabilmente a causa del flusso di richieste. Usiamo il database già da maggio ed ha sempre funzionato correttamente».

Elisa Fais

 

Redazione Fedaisf

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