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PFIZER

L’INCONTRO di ieri tra le parti sindacali e i vertici della Pfizer è andato avanti per tutta la mattina. Il tempo impiegato, però, non è servito per raggiungere l’atteso accordo sulla richiesta di mobilità avanzata dall’azienda per 46 lavoratori, quadri, impiegati e operai, del sito produttivo di Campolungo. Gli esuberi, al momento sono quaranta, perché sei lavoratori hanno già trovato una nuova collocazione all’interno della fabbrica. La proposta economica che la Pfizer ha fatto ieri ai rappresentanti sindacali, relativa agli incentivi da destinare a chi è vicino alla pensione e per questo potrebbe decidere volontariamente di smettere di lavorare, è stata giudicata non soddisfacente. Per questo è stato convocato un nuovo vertice per il 22 giugno. Quel giorno si procederà ad oltranza fino ad arrivare alla firma dell’accordo. «Abbiamo ribadito le nostre posizioni – ha spiegato Giuseppe Marucci dell’Ugl, al termine dell’incontro -. I lavoratori in esubero devono essere ricollocati, i posti nell’azienda ci sono, nessuno deve essere messo in mobilità. La proposta economica che ci è stata fatta non è sufficiente. Speriamo che dopo questo faccia a faccia l’azienda abbia capito che ci vuole un po’ di buona volontà ma la soluzione per evitare il licenziamento si può trovare». Ieri, comunque, la Pfizer ha fatto un passo avanti, come hanno confermato gli stessi rappresentanti sindacali. Segnali di apertura alle richieste dei sindacati erano stati lanciati anche in occasione dell’incontro in Assindustria di metà maggio, quando la Pfizer ha garantito che avrebbe tenuto conto dei lavoratori vicini alla pensione. Dopo l’annuncio dell’intenzione di aprire la procedura di mobilità, l’azienda aveva anche aggiunto che l’impianto di Ascoli, nell’ultimo anno, ha visto una riduzione dei volumi di produzione, dovuta.

Emanuela Astolfi 

Il Resto del Carlino del 12/06/2009  ed. Ascoli  p. 6

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