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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Fattura elettronica Forfettari dal 1° luglio. Chiariti i dubbi. Esoneri per micro P.IVA. I costi del commercialista

Dal 1° luglio obbligo di fattura elettronica per Forfettari, con esclusione delle Partite IVA con ricavi/compensi fino a 25mila euro: decreto PNRR2 in GU.

Fattura elettronica Forfettari dal 1° luglio: decreto in Gazzetta

Dal 1° luglio obbligo di fattura elettronica per Forfettari, con esclusione delle Partite IVA con ricavi/compensi fino a 25mila euro: decreto PNRR2 in GU.

Redazione PMI – 2 maggio 2022

Dal 1° luglio 2022 è confermato per i Forfettari l’obbligo di fatturazione elettronica, esteso dunque alle Partite IVA in regime forfetario con la sola esclusione, fino al 31 dicembre 2023, dei soli contribuenti con ricavi/compensi non superiori a 25mila euro. Il decreto legge 36/2022, attuativo della misura è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 100 di sabato 30 aprile 2022.

Fattura elettronica Forfettari: il decreto attuativo

Le disposizioni tributarie sulla Fattura elettronica per Forfettari, in chiave anti-evasione fiscale, sono contenute all’Articolo 18, commi 2 e 3. Dal 1° luglio 2022 l’obbligo di emettere esclusivamente fatture elettroniche utilizzando il Sistema di interscambio (Sdi) è esteso a tutte le operazioni tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio italiano, ma vi sono compresi anche i dati delle operazioni transfrontaliere, perché alla stessa data entra in vigore l’abolizione dell’Esterometro.

Per chi scatta la fattura elettronica dal 1° luglio 2022

Dal 1° luglio 2022 non è più previsto l’esonero dalla fattura elettronicaper:

  • contribuenti che rientrano nel regime di vantaggio (articolo 27, commi 1 e 2, Dl 98/2011),
  • contribuenti in regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 89, legge 190/2014),
  • soggetti passivi (associazioni sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore) che hanno esercitato l’opzione per l’applicazione del regime speciale ai fini IVA delle imposte sui redditi (articoli 1 e 2, legge 398/1991) e che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo fino a 65mila euro.

Esonero e-fattura per micro Partite IVA

Fino al 31 dicembre 2023, potranno continuare a emettere fattura cartacea le piccole Partite IVA che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 25mila euro. Per questi soggetti, l’obbligo di fatturazione elettronica tramite il Sistema di Interscambio scatterà a partire dal 1° gennaio 2024.

Divieto di fattura elettronica 2022

Per tutto il 2022 resta invece per due categorie di operatori il divieto di emettere fatture elettroniche:

  • soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria ai fini dell’elaborazione delle dichiarazioni dei redditi precompilate;
  • soggetti non tenuti all’invio dei dati al Sistema TS, relativamente alle prestazioni sanitarie nei confronti delle persone fisiche.

Fase transitoria per le sanzioni

Per il terzo trimestre del 2022, ossia da luglio a settembre, le nuove Partite IVA chiamate ad emettere fattura elettronica avranno più tempo rispetto agli ordinari 12 giorni prescritti per la fattura “immediata” (articolo 21, comma 4, Dpr 633/1972): si potrà caricare sullo SdI la fattura elettronica entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

Per questo periodo cuscinetto, dunque, non scatterà la sanzione amministrativa contro la violazione degli obblighi di documentazione e registrazione di operazioni non imponibili, esenti, non soggette a Iva o soggette all’inversione contabile. In questi casi, la multa è:

  • di importo compreso tra il 5% e il 10% dei corrispettivi non documentati o non registrati, con un minimo di 500 euro,
  • di importo tra 250 e 2mila euro se l’irregolarità non rileva neppure ai fini della determinazione del reddito (articolo 6, comma 2, Dlgs 471/1997).

Come emettere fattura elettronica

La fattura elettronica è costituito un file generato in formato XML e inviato ai clienti transitando sul Sistema di Interscambio (SdI), che ne effettua i controlli formali. Per la generazione e la trasmissione della e-fattura si possono utilizzare:

Sul mercato, sono disponibili diversi prodotti specifici, che rispettano le specifiche tecniche richieste ed offrono ulteriori funzionalità e servizi.

Notizie correlate: Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30 aprile 2022

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Quanto costerà fatturazione elettronica per partita iva forfettaria fatta da commercialista

Fatturazione elettronica obbligatoria, e, dunque, quali saranno i costi dei commercialisti per una partita iva forfettaria

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I costi per la fatturazione elettronica per una partita iva forfettaria fatta da commercialista nel 2022 variano e dipendono sostanzialmente dal volume d’affari del professionista in regime forfettario. Possiamo dire che, in generale, oscillano tra i 500 euro e i 1.000 euro annuali per emissione e gestione di fatture elettroniche di una piccola attività.

Quanto costerà la fatturazione elettronica per una partita iva forfettaria fatta da commercialista nel 2022? Dal primo luglio 2022 scatta l’obbligo di emissione di fattura elettronica anche per i titolari di partita iva con regime forfettario con aliquota agevolata al 15% entro i 65mila euro di ricavi annui.

Restano esclusi ancora al momento dall’obbligo di fatturazione elettronica, e per i prossimi due anni, vale a dire fino al 2024, i titolari di partita iva forfettaria con ricavi fino a 25mila euro all’anno. Vediamo di seguito quali saranno i costi per la fatturazione elettronica da un commercialista.

  • Costi commercialista per fatturazione elettronica partiva Iva forfettaria
  • Compiti commercialista fattura elettronica per partita Iva forfettaria

Costi commercialista per fatturazione elettronica partiva Iva forfettaria

Per i titolati di partita iva forfettaria per cui da luglio scatta l’obbligo di emissione di fattura elettronica, la fattura deve essere emessa entro il mese successivo a quello in cui avviene l’operazione, mentre di solito l’emissione della fattura avviene entro 12 giorni dal momento in cui si conclude l’operazione.

E’ possibile emettere fattura elettronica per chi ha partita Iva forfettaria sia da soli, tramite sistema e procedura vigente, sia rivolgendosi ad un commercialista, rilasciando al professionista apposita delega.

I costi per la fatturazione elettronica per una partita iva forfettaria fatta da un commercialista nel 2022 variano e dipendono sostanzialmente dal volume d’affari del professionista in regime forfettario. Possiamo dire che, in generale, oscillano tra i 500 euro e i 1.000 euro all’anno per emissione e gestione di fatture elettroniche di una piccola attività.

Poi ci sono i costi per le emissioni delle fatture elettroniche da parte di commercialisti che sono precisamente:

  • da 2 a 4 euro per fattura elettronica singola;
  • da 18 a 20 euro per pacchetto da 5 fatture elettroniche;
  • da 30 a 35 euro per pacchetto da 10 fatture elettroniche;
  • da 40 a 50 euro per un pacchetto da 25 fatture elettroniche;
  • da 60 a 70 euro per un pacchetto da 50 fatture elettroniche;
  • da 100 a 130 euro un pacchetto da 10 fatture elettroniche.

Compiti commercialista fattura elettronica per partita Iva forfettaria

I commercialisti possono, dunque, per conto dei clienti con partita Iva forfettaria emettere fatture elettroniche con apposita delega.

Una volta ricevuta la delega, il commercialista può accedere all’area riservata dell’impresa o del professionista con partita Iva forfettaria sul sito dell’Agenzia delle Entrate e occuparsi della gestione dei rapporti con il Fisco del suo cliente e:

  • acquisire le fatture elettroniche emesse e ricevute dall’impresa o dal professionista, disponibili fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello di ricezione da parte del Sistema di Interscambio;
  • avere i dati trasmessi con riferimento alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate con soggetti esteri;
  • indicare al Sistema di Interscambio l’indirizzo telematico per ricevere i file contenenti le fatture elettroniche, e cioè un codice destinatario o un indirizzo Pec, da parte del soggetto delegante;
  • generare il codice a barre bidimensionale (QR-Code) per l’acquisizione automatica delle informazioni anagrafiche Iva del soggetto delegante e del relativo indirizzo telematico.

 

Notizie correlate: Forfettari chiamati alla conservazione elettronica

Commercialisti contro la fattura elettronica per i forfettari

 

Redazione Fedaisf

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