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Ssn sempre più povero

Il Compendio Sic di Federanziani tratteggia un sistema sanitario pubblico che sembra ritrarsi sempre più, mentre la popolazione aumenta, soprattutto grazie agli stranieri residenti.

redazione,

Presentazione del Compendio SIC Sanità in Cifre 2014Frena la spesa sanitaria, diminuiscono i dipendenti del Ssn, calano i ricoveri e le prestazioni specialistiche, si contrae la spesa farmaceutica pubblica territoriale, mentre aumenta quella per i medicinali pagati di tasca propria dai cittadini e cresce il numero delle diagnosi di tumore. Messi insieme, questi dati tratti da Sanità in cifre (Sic), compendio elaborato dal Centro studi di Senior Italia FederAnziani e presentato a Roma giovedì 4 febbraio restituiscono l’immagine di un welfare sanitario italiano che appare sempre più “asfittico” e un futuro non proprio rassicurante.

Per cominciare, tra il 2012 e il 2015 la popolazione del nostro Paese è aumenta del 2,36%, con 1,4 milioni di residenti in più all’1 gennaio 2015 rispetto allo stesso periodo del 2012, di cui oltre 962 mila sono stranieri. Il numero di over 65 registra invece una leggera diminuzione: dal 21,2% del 2011 passano al 20,8% del 2012.

Quanto all’organizzazione, il Ssn deve registrare, tra il 2011 e il 2012, una diminuzione del 2% dei dipendenti (-13.456) e, dall’1 gennaio 2012, una riduzione di altri 7.400 posti letto. Anche per quanto concerne ricoveri e giornate di degenza si registra un calo negli anni 2011/2013: circa 1,29 milioni per i primi e oltre 6,2 milioni per le seconde. La degenza media si attesta a 6,8 giorni per ogni ricovero in acuzie trattato in regime ordinario nel 2013.

La somma di tutte le prestazioni per ogni branca specialistica, riguardante l’attività clinica, di laboratorio, di diagnostica per immagini e strumentale delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate arriva nel 2012 a 1,29 miliardi (in gran parte rappresentate da oltre 1 miliardo di analisi di laboratorio chimiche e microbiologiche), con un calo del 4,6% rispetto al 2011 (1.352.879.463). Ogni residente ha richiesto in media 21,61 prestazioni.

La spesa pubblica del Ssn ha registrato una leggera flessione rispetto al trend in crescita che aveva caratterizzato gli anni precedenti, scendendo dai 110 miliardi di euro del 2012 ai 109 del 2013. Nel 2014 la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata di 18 miliardi di euro, di cui il 61% rimborsata dal Ssn. In media, la spesa per medicinali è stata di circa 180,4 euro per ogni cittadino italiano. La spesa farmaceutica territoriale complessiva, sia pubblica che privata, diminuisce del 9,4% (1,7 miliardi di euro) rispetto all’anno precedente, per un totale di 18 miliardi di euro. La composizione della spesa farmaceutica territoriale lorda per i medicinali di classe A (a totale carico del Ssn) si attesta a 11 miliardi nel 2013, in lieve diminuzione (-1,7%) rispetto agli 11,2 miliardi nel 2012. Rispetto al 2000 il consumo per farmaci antipertensivi ha registrato significativi aumenti, con una media di 392 assunzioni ogni 1.000 abitanti (+74,2% rispetto al 2000); così come gli anticolesterolo, con una media di 79,5 assunzioni ogni 1.000 abitanti (+183,9%); gli antidiabetici, con 66 assunzioni ogni 1.000 abitanti (+57,1%); gli antidepressivi, con 42 assunzioni ogni 1.000 abitanti (+68%). Per tutti questi medicinali, tranne che per gli antipertensivi, ci collochiamo comunque al di sotto il consumo medio europeo. Da segnalare che, nonostante tra il 2012 e il 2014 la spesa pubblica di classe A-Ssn registri una diminuzione di circa il 4,4%, nello stesso arco di tempo la quota di spesa per la stessa classe di medicinali imputata direttamente ai cittadini aumenta dell’8,1%, con il risultato che in media ogni cittadino spende di tasca propria 110 euro ogni anno per l’acquisto di farmaci.

Qualche dato, infine in occasione della Giornata mondiale contro il cancro: secondo i dati del Compendio, il nostro Paese fa registrare un aumento del 4,7% nel tasso di incidenza dei tumori rispetto alla media Ue (278,6 su 100 mila abitanti). In particolare, sale a +23% rispetto alla media Ue il tasso di incidenza del cancro al seno (91 su 100 mila); cala, invece, quello alla prostata (-2,8% rispetto alla media Ue, pari a 68 su 100 mila). Secondo i Registri della salute di Senior Italia, i cui risultati sono inclusi nel Compendio Sic, il 41,9% degli intervistati (over 65), ha avuto una diagnosi di tumore in famiglia nel corso della vita e il 14,4% del campione convive con una pregressa diagnosi di tumore. Quello delle patologie neoplastiche superiore alla media Ue «è un dato che deve far riflettere le Istituzioni nazionali e regionali sulla necessità di investire ancora di più sulla prevenzione e sugli screening, su cui alcune Regioni non sono in linea con gli obiettivi dati» commenta Roberto Messina, presidente di Senior Italia FederAnziani. «Anche le associazioni di pazienti possono fare molto – prosegue – promuovendo iniziative volte all’accrescimento della consapevolezza dei cittadini-pazienti rispetto ai corretti stili di vita e alle sane abitudini quotidiane. Senior Italia prova a fare la sua parte».

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Redazione Fedaisf

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