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NAS Bari. Truffe farmaci al servizio sanitario. Nas esegue 44 perquisizioni in diverse zone d’Italia

Operazione “Shameless”: 17 ordini di esibizione per aziende, studi medici e farmacie. Informatori scientifici coinvolti. Ma se sono promotori non sono informatori scientifici

Roma, 16 lug. (askanews) – I Carabinieri del NAS di Bari, nell’ambito di attività finalizzata a contrastare il fenomeno delle truffe al Servizio Sanitario Nazionale/Regionale, su delega dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, nel corso della mattinata odierna, hanno dato esecuzione a 44 decreti di perquisizione personale e domiciliare (nei quali si contestano i reati di cui artt. 416, 81, 640 co2 n.1, 480, 319 e 321 del c.p.) nei confronti di titolari di aziende farmaceutiche, informatori scientifici del farmaco, farmacie, medici specialisti e di medicina generale nonché a 17 ordini di esibizione di documentazione ad altrettante aziende farmaceutiche ubicate sull’intero territorio nazionale, emessi dall’AG inquirente.

Il contesto investigativo trae origine del rinvenimento di alcune confezioni di farmaci presso uno studio associato di medici di medicina generale, prescritti con ricette false. Le successive indagini hanno consentito di individuare un gruppo associativo composto da una serie di personaggi quali promotori, titolari di aziende farmaceutiche, farmacisti e medici compiacenti che hanno ideato e attuato un articolato meccanismo corruttivo basato sulla prescrizione di farmaci a carico di ignari pazienti, successiva spedizione delle ricette nelle farmacie convenzionate con le varie AASSLL e ricettazione dei farmaci con la partecipazione di cittadini stranieri, creando un giro d’affari di almeno 20 milioni di euro ed un danno erariale in corso di quantificazione per truffa in danno del Servizio Sanitario Nazionale.

L’esecuzione dei decreti di perquisizione a carico di persone fisiche e giuridiche e le notifiche dei contestuali ordini di esibizione presso varie aziende farmaceutiche dislocate sull’intero territorio nazionale, serviranno a verificare le ipotesi investigative e rafforzare gli elementi acquisiti dai militari operanti nel corso delle attività di indagine ed in particolare dall’analisi dei dati inerenti le prescrizioni di specialità medicinali a carico del S.S.N., forniti dalla Regione Puglia, nonché dal rinvenimento di migliaia di farmaci gettati tra i rifiuti o bruciati in aperta campagna.

I provvedimenti hanno interessato obiettivi compresi nelle province di Bari, Brindisi, BAT, Foggia, Napoli, Roma, Avellino, Salerno, Milano, Imperia, Torino, Ancona, Potenza e Catania, e le operazioni sono state condotte dai Carabinieri del NAS di Bari, supportati dai colleghi delle varie articolazioni territoriali del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, in collaborazione con militari dei competenti Comandi Provinciali Carabinieri.

NAS – Ministero della Salute – 17 luglio 2020


Nota: Rinvenuti migliaia di farmaci gettati tra i rifiuti o bruciati in aperta campagna. C’erano antivirali e anticancro tra i farmaci scoperti tra i rifiuti o in aperta campagna dai Carabinieri del Nas di Bari.

Dal momento che i farmaci non potevano essere consegnati ai pazienti, perché inesistenti molti venivano gettati tra i rifiuti o in aperta campagna, mentre altri sono stati convogliati all’estero, in Albania.


Notizie correlate: Dichiarazione Marco Cossolo, presidente Federfarma, su operazione Nas Bari

NAS Notizie: Il NAS di Catanzaro, al termine di un controllo effettuato in una farmacia calabrese, ha denunciato una persona all’Autorità Giudiziaria per aver detenuto farmaci defustellati e altri medicinali scaduti di validità. Nel corso dell’ispezione, infatti, i militari hanno rinvenuto ben 89 confezioni di farmaci irregolari, per un valore di circa 3.000 euro.

Il NAS di Livorno ha segnalato alla Procura della Repubblica la titolare di una farmacia toscana. I militari, infatti, andando ad eseguire un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Trento relativamente a due buste di integraotori alimentari già oggetto di sequestro preventivo, hanno rilevato che la donna aveva già provveduto, di sua iniziativa, a distruggere il prodotto. L’indagata rischia la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa fino a 516 euro.

Redazione Fedaisf

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