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Unicredit. Il settore farmaceutico è risultato immune al coronavirus

“The Italian Way” di UniCredit: Farmaceutica e Healthcare tra impatto Covid e strategie per ripartire

  • Si è conclusa a Milano la roadmap virtuale, realizzata nell’ambito del programma UniCredit per l’Italia, sul Made in Italy con l’obiettivo di riflettere sugli scenari economici post Covid e sulle strategie per la ripartenza delle eccellenze italiane
  • Entrambi i settori provengono da anni di costante crescita in termini di fatturato e reggeranno molto bene l’impatto COVID, con il Pharma che viaggerà in terreno positivo anche nel 2020 e l’ Healthcare che conferma la sua resilienza. Il 2021 si prospetta in aumento per ambedue i settori

Le eccellenze del Made in Italy sono state messe a dura prova dalla crisi pandemica e oggi è fondamentale programmare nuove strategie per cogliere le opportunità che consentano una ripartenza veloce. Per questo UniCredit, nell’ambito del programma UniCredit per l’Italia, ha lanciato “The Italian Way”, una roadmap virtuale per riflettere con gli stakeholders, gli esperti e le imprese sui nuovi scenari economici prospettati dal Covid.

Nella tappa lombarda si è parlato dei settori farmaceutico e healthcare ed è stato presentato un focus sugli effetti della pandemia sui due settori e sulle nuove opportunità da cogliere per la ripartenza.

L’incontro è stato aperto e condotto da Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia UniCredit, è proseguito con i saluti di: Andrea Casini, Co-CEO Commercial Banking Italy UniCredit e Sergio Dompé, Vice Presidente con delega alle Life Sciences Assolombarda. Subito dopo, gli esperti: Laura Torchio, Industry Expert Corporate Sales & Marketing UniCredit ha illustrato lo studio di settore UniCredit, dal titolo: “Come l’industria della salute supera la sfida COVID”, dedicato ai due segmenti farmaceutico e healthcare e Gabriele Pelissero, Presidente Cluster lombardo scienze della vita, ha completato con un’analisi specifica dell’healthcare.  A seguire Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato Roche Italia, Renato Carli, Direttore Generale Centro Diagnostico Italiano, Clara Sattler de Sousa e Brito, Amministratore Delegato Siemens Healthcare; Fabio Miraglia, Advisory Board Centro UniCredit e Presidente GIOMI RSA  e Luciano Ravera, Amministratore Delegato IRCCS Istituto Clinico Humanitas e infine Lucio Izzi, Head of Corporate Sales & Marketing UniCredit, sono intervenuti nella tavola rotonda: “Farmaceutica e Healthcare: uno sguardo al futuro”. L’incontro si è concluso con la  testimonianza di Piero Di Lorenzo, Presidente e Amministratore Delegato IRBM e le conclusioni finali di Antonio Calabrò, Advisory Board Lombardia UniCredit e Direttore Fondazione Pirelli.

“Con la tappa milanese si è chiusa il ciclo di incontri The Italian Way di UniCredit in cui abbiamo colto l’occasione per una riflessione approfondita sulle strategie di rilancio dei settori di eccellenza del Made in Italy, quali: Pharma&Healthcare, Fashion, Cinema, Agrifood, Arredo & Design, Vino e Meccanica strumentale – ha commentato Andrea Casini, Co-CEO Commercial Banking Italy UniCredit. Il settore Farmaceutico si è rivelato fondamentale nella gestione della crisi sanitaria e performante anche in termini di redditività. L’Healthcare ha mostrato un modello di business resiliente. Riteniamo che per entrambi sia indispensabile sostenere le filiere, la crescita e l’innovazione. UniCredit conferma, anche con questa iniziativa, il proprio impegno per sostenere le famiglie e le imprese in questa fase di emergenza legata alla pandemia del Covid-19″.

Pharma & Healthcare in Italia

Lo studio UniCredit, basato su dati Istat, evidenzia come i due settori: farmaceutico e Healthcare contribuiscano al Pil italiano per il 10%, generando 110 miliardi di euro di fatturato, grazie a circa 25 mila imprese attive. Entrambi hanno svolto un ruolo fondamentale nei mesi del lockdown. Il settore farmaceutico, che registra circa 20 mila imprese attive e genera 90 miliardi di euro di fatturato, è risultato immune al virus in termini di tenuta dei margini e propensione agli investimenti, grazie alla solidità delle imprese e alla flessibilità finanziaria che ha permesso una straordinaria  velocità di reazione alla crisi; il mondo Healthcare, che conta 5 mila imprese attive e genera 19 miliardi di euro di fatturato, pur colpito dall’emergenza sanitaria, che potrebbe costare al comparto tra il 4 e il 5% del suo fatturato annuo, ha mostrato una buona resilienza se comparato con le perdite a due cifre stimate in altri settori produttivi.

Il Pharma & Healthcare è un settore anticiclico, caratterizzato da solide prospettive di crescita a lungo termine e da un alto tasso di innovazione. Il Pharma è cresciuto del 3,5% nel 2018 e del 2,3% nel 2019. Le previsioni relative al 2020 sono in crescita, nonostante il COVID, del 2,4% e per il 2021 ci si aspetta un incremento del 2,5%. L’Healthcare ha visto i propri fatturati aumentare del 4,3% nel 2018 e del 3,6% nel 2019. Subirà l’effetto COVID nel 2020, in cui si stima un -4,5%, pari a circa 1 miliardo di euro di perdita, ma dovrebbe recuperare nel 2021 in cui si ipotizza una crescita del 4,7%.

Seppur l’epidemia COVID abbia fatto emergere i nodi irrisolti del sistema sanitario nazionale come le inefficienze del modello organizzativo, la cronica carenza di personale sanitario e i ritardi nel processo di digitalizzazione della sanità, le prospettive di crescita per le aziende che lavorano lungo la filiera nell’economia post COVID sono più che rosee e legate a vari driver importanti:

La “Silver Economy”. Investire nell’invecchiamento demografico significa cogliere le occasioni di business correlate. L’Italia è già oggi la nazione europea con la più alta percentuale di anziani sulla popolazione attiva (34%, quota che dovrebbe raddoppiare nei prossimi 30 anni). In questo mercato la patient-experience e l’attenzione all’utente diventano driver per una maggiore redditività.

La digitalizzazione. Se il settore Healthcare è in forte ritardo nell’adozione delle tecnologie digitali applicate alla sanità, il farmaceutico è tra i comparti più avanzati nel processo di digitalizzazione. L’ingresso dei Big Tech nel business della salute spinge gli attori della filiera Pharma & Healthcare a investire in nuove tecnologie mediche e digitali, in partnership con tech company e in operazioni di acquisizione di digital startup, al fine di avviare la trasformazione radicale dei modelli di business. Nei prossimi 5 anni il valore globale del settore della sanità digitale è previsto quintuplicare e raggiungerà la quota di 504 miliardi di dollari al 2025, con una crescita media annua del 29% rispetto al 2018.

La sostenibilità. L’impatto della pandemia ha posto l’accento sulla necessità di promuovere modelli di crescita più inclusivi e responsabili. La finanza etica e la finanza sostenibile (Impact Financing e obbligazioni green, sociali e sostenibili) possono fornire risposte efficaci nel supportare iniziative di business capaci di creare valore non solo per gli investitori, ma anche per la collettività. Considerata la crescente richiesta da parte degli investitori, nel post COVID si attende una forte crescita del mercato globale dei social bond (che hanno registrato un’impennata delle emissioni durante il periodo di lockdown). Healthcare e Finanza sostenibile viaggeranno sempre più insieme nei prossimi anni, in quanto protagonisti di una ripresa lungo la via della sostenibilità.

Milano, 27 luglio 2020

 

Redazione Fedaisf

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