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Venezia. Invalido a causa di un farmaco: risarcito con 350 mila euro

VENEZIA. Per due mesi aveva assunto un farmaco della Bayer, il Lipobay, per combattere il colesterolo e lentamente era rimasto paralizzato quasi completamente. Un medico di famiglia veneziano, R.T., ha fatto causa con l’avvocato Luigino Martellato alla nota casa farmaceutica e nei giorni scorsi il giudice veneziano del Tribunale civile Marco Campagnolo ha ritenuto esistente il nesso causale tra l’assunzione del farmaco e lo sviluppo della grave patologia, decidendo che la Bayer dovrà pagare al medico un risarcimento complessivo di 360 mila euro.

Nel maggio e giugno del 1999, il professionista aveva assunto il Lipobay dopo esserselo autoprescritto per abbassare i livelli di colesterolo nel suo sangue. L’effetto quasi immediato era stato il comparire della rabdomiolisi, cioè la rottura delle cellule dei muscoli scheletrici, una patologia che può avere anche esito mortale e che, grazie al fatto che dopo quei due mesi R.T. aveva sospeso la cura, la conseguenza per lui era stata l’invalidità quasi totale. Aveva dovuto rimanere per settimane bloccato nel suo letto o, al massimo su una poltrona perché riusciva a fare soltanto pochi movimenti e con grande attenzione.

Il giudice Campagnolo, prima della sentenza, ha affidato una consulenza tecnica a due medici legali, uno dei quali specialista in neurologia. La consulenza ha confermato che la patologia del medico era dovuta all’assunzione del farmaco della Bayer, tanto che «attualmente il quadro clinico e strumentale dell’interessato – si legge nel documento – può ritenersi completamente regredito con ripresa della normale funzionalità dell’apparato neuromuscolare» in seguito all’interruzione dell’assunzione del Lipobay. Nel 2001, tra l’altro, il farmaco è stato ritirato dal mercato dall’azienda farmaceutica e, comunque, il ministero della Salute ne ha vietata la vendita.

Il magistrato veneziano, ha considerato anche l’età del medico (all’epoca aveva 52 anni ed era stato anche un atleta in gioventù). Stando alla perizia per due mesi di assunzione gli sarebbero costati un’invalidità temporanea parziale per 24 mesi ed altri 12 mesi di sofferenza. Inoltre, aveva dovuto sospendere la professione medica per ben tre anni: oltre a medico di famiglia aveva anche iniziato ad esercitare come odontoiatra in uno studio privato. Così, il giudice ha deciso che la Bayer Italia dovrà risarcire R.T. , pagando poco più di 346 mila euro. Inoltre, ha liquidato altri 14 mila euro per le spese legali.

Giorgio Cecchetti – 16 gennaio 2013 – La Nuova

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