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AIFA in prima linea nella promozione dei farmaci equivalenti

Mercoledì 10 Aprile 2013 16:08 | Scritto da Administrator | Il Giornale di Montesilvano

Metodi di calcolo per la determinazione del tetto di spesa farmaceutica assegnato ai medici di famiglia, questo l’argomento in un’interrogazione urgente del consigliere regionale Cesare D’Alessandro al Presidente Chiodi, Commissario per la Sanità.

Recenti disposizioni legislative nazionali hanno introdotto la facoltà per il cittadino di scegliere tra un farmaco generico e un farmaco cosiddetto brand (sottoposto a brevetto e più costoso) pagando di tasca propria la differenza di prezzo.

Per tenere sotto controllo la spesa indotta dalle prescrizioni farmaceutiche, a ogni medico di famiglia viene assegnato un budget; se viene superato, il medico subisce una decurtazione dello stipendio.

Fin qui nulla da eccepire, la Regione considera anche la quota pagata in proprio dai cittadini (quindi, non a carico del Servizio Sanitario Nazionale) come spesa da calcolare nell’ambito del budget assegnato a ciascun medico.

Cesare D’Alessandro afferma “i medici di famiglia percepiscono il loro stipendio in relazione alla libera scelta dei loro assistititi, a seconda se questi scelgono un farmaco generico o, invece, si orientano su un medicinale brand. Non avendo alcuna diretta responsabilità rispetto alle scelte liberamente operate dai propri assistiti, è ingiusto ed inopportuno caricarne le conseguenze, anche economiche, sui medici di famiglia. In un Paese come il nostro, dove la responsabilità è per molti un optional, ci sembra inverosimile che i medici debbano pagare anche per ciò che non gli compete”.

 

 

 

 

 

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