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Artrite Reumatoide.

MATERA – Auditorium Ospedale Madonna delle Grazie – ORE 17.30
Promossa dalla SIR la pubblicazione di un libro dedicato al vissuto femminile di una malattia spesso sottovalutata. 10 donne politico intervistano 10 pazienti, 10 reumatologi illustrano 10 casi clinici emblematici
Dieci donne raccontano a dieci donne la loro malattia, dieci interviste raccolte in un libro intitolato “Artrite reumatoide: singolare femminile”. Questa la via scelta dalla SIR (Società Italiana di Reumatologia) per richiamare l’attenzione su questa malattia spesso sottovalutata, che colpisce soprattutto la popolazione femminile. Infatti si stima che tre pazienti su quattro siano donne, e che nel mondo industrializzato, Italia compresa, dunque, ne soffra fino all’ 1% della popolazione. Le interviste sono state raccolte da esponenti
del mondo politico da sempre attente sia alle peculiarità della condizione femminile sia alla tutela della salute: Livia Turco, Maura Cossutta, Mariapia Garavaglia, Elisabetta Gardini, Lilly Gruber, Tiziana Maiolo, Giovanna Melandri, Cristiana Muscardini, Alessandra Mussolini. Ovviamente non poteva mancare l’aspetto scientifico, e così ciascuna storia è accompagnata dal resoconto clinico del reumatologo, e spesso della reumatologa, che ha in cura la donna. E anche questo è uno sguardo inedito sulla malattia reumatica, che mostra quanto sia difficile e impegnativo il percorso che porta alla diagnosi e, da questa, alla messa a punto della terapia, spesso diversa da una persona all’altra.
Il libro, quindi, si prefigge molteplici scopi, spiega il dottor Ignazio Olivieri, vice presidente della SIR, direttore del Dipartimento di reumatologia della Regione Basilicata e uno dei coautori del volume. Il primo è fare presente come l’artrite reumatoide, colpendo soprattutto le donne, abbia costi sociali elevatissimi, perché una donna, oggi, affianca quasi sempre al ruolo di madre quello di lavoratrice, e a lei spetta anche la cura di chi è malato o sperimenta una disabilità temporanea o permanente, a cominciare dagli anziani del nucleo familiare. Ma non si tratta soltanto di quest il libro promosso dalla SIR intende richiamare l’attenzione anche su aspetti più direttamente medici. Ancora oggi, infatti, la diagnosi è tardiva: di solito si giunge allo specialista reumatologo dopo due anni che il disturbo è in atto, se si tratta di artrite reumatoide, ma con ritardi anche molto maggiori, fino a 10 anni, per altre malattie reumatiche. Oggi questo aspetto è ancora più importante, perché il reumatologo dispone di terapie che permettono di puntare non tanto alla riduzione dei sintomi o al rallentamento della progressione della malattia ma proprio alla remissione. Remissione non significa guarigione in senso stretto, ma significa far sì che la malattia non sia più attiva per periodi sempre più lunghi. In particolare, a determinare questo salto di qualità delle cure è stato l’avvento dei farmaci biologici.
In definitiva, come sintetizza il professor Stefano Bombardieri, presidente della SIR, questo libro nasce per spiegare quali siano i drammatici effetti della diagnosi di artrite reumatoide sulla vita delle donne e, d’altra parte, per mostrare quali enormi benefici possono venire da una terapia adeguata. Attraverso il racconto diretto delle pazienti, sapientemente raccolto da altre donne, le conseguenze dell’artrite reumatoide vengono rese con una forza che non sarebbe possibile in una trattazione scientifica.
Il libro sarà presentato il 12 ottobre 2006 nel corso dell’incontro che il Ministro della Salute Livia Tur

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