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AstraZeneca rischia 40 miliardi di € per la mancata consegna dl vaccino all’U.E.

A quanto ammonta la richiesta di risarcimento dell'Unione europea ad AstraZeneca?

A quanto ammonta la richiesta di risarcimento dell’Unione europea ad AstraZeneca?

Per il ritardo nella consegna delle dosi del vaccino anti Covid-19 Vaxzevria, l’Ue ha chiesto un ingente risarcimento all’azienda farmaceutica anglo-svedese. Ecco di quanto potrebbe trattarsi, in euro, se il tribunale di Bruxelles dovesse accogliere la richiesta dei legali comunitari

Wired – 27 maggio 2021 – di Gianluca Dotti

La corsa ai vaccini si è ormai trasformata in una battaglia in tribunale. Accade perlomeno nel caso del vaccino Vaxzevria, la formulazione di Oxford-AstraZeneca che come noto è stata al centro non solo di una querelle (ancora non conclusa) a proposito di rari effetti collaterali, ma anche di una serie di presunti ritardi nelle consegne, in violazione dei contrattisottoscritti con l’Unione europea. Questa, almeno, è la tesi sostenuta dal team di avvocati guidati da Rafaël Jeffareli e incaricati di difendere gli interessi della Commissione Ue e di tutti i 27 paesi dell’Unione nel confronto legale iniziato nella giornata di ieri al tribunale di Bruxelles.

Secondo quanto comunicato dall’agenzia Reuters e ripreso dai giornali di tutto il mondo, la richiesta specifica avanzata nei confronti della farmaceutica anglo-svedese è di multare l’azienda per 10 euro per ogni giorno di ritardo per ciascuna dose di vaccino non consegnata in tempo, a cui aggiungere una cifra forfettaria di 10 milioni di euro di sanzioni (secondo alcune fonti giornalistiche, anche questi al giorno) per ciascuna violazione che verrà identificata rispetto a quanto riportato nel testo del contratto sottoscritto. Per gli avvocati di parte si tratta di una “violazione manifesta” del contratto, aggravata dal fatto che 50 milioni di dosi prodotte su suolo europeo nello stabilimento olandese Halix a Leida sono state destinate fuori Ue, Regno Unito incluso.

La linea difensiva dell’azienda, almeno secondo quanto reso noto dall’avvocato difensore Hakim Boularbah, parrebbe invece essere impostata sulla tesi che quanto scritto nel contratto non obbligasse AstraZeneca a destinare tutti i propri siti di produzione al vaccino Vaxzevria, e dunque che lo sforzo messo in atto nella produzione sarebbe compatibile con quel “best effort” promesso dall’azienda e messo nero su bianco sul contratto. In pratica, dunque, l’idea sostenuta è che il ritardo rispetto alle tempistiche pattuite non rappresenterebbe una violazione del contratto, poiché imputabile solo alla impossibilità di performare meglio di quanto fatto.

Facciamo qualche calcolo, dosi alla mano

Al di là di chi la spunterà alla fine in tribunale, nella complessa battaglia legale che potrebbe concludersi già nel corso del mese di giugno (almeno nel primo grado delle giustizia belga), di che cifre complessive stiamo parlando per il risarcimento richiesto? Anzitutto, un paio di premesse. La prima è che l’ammontare della sanzione richiesta è enormemente più alto rispetto al prezzo di ciascuna dose. Come noto, infatti, il costo di una dose Vaxzevria è prossimo ai 2 euro e, ipotizzando un mese di ritardo nella consegna della dose, la richiesta degli avvocati è che il risarcimento sia di 300 euro. Che diventano 1.800 euro qualora il ritardo sia ipoteticamente di 6 mesi. Naturalmente questa cifra così alta è giustificabile con il fatto che il danno non è tanto la consegna saltata di un prodotto che vale 2 euro, ma che il mancato rispetto della tabella di marcia provoca un danno a livello di salute pubblica, che si ripercuote poi sull’economia determinando un effetto a catena.

La seconda premessa è che si tratterebbe di una cifra in continuo incremento, nel senso che l’ammontare continuerebbe ad aumentare di giorno in giorno dato che le dosi non sono ancora state consegnate e che il ritardo sta continuando ad accumularsi. Insomma, si possono fare i conti a oggi o basandosi sulle proiezioni a breve termine, mentre è molto più complesso andare più in là nel tempo.

Ma veniamo ai numeri. Secondo il contratto siglato lo scorso settembre, AstraZeneca avrebbe dovuto consegnare all’Unione europea circa 120 milioni di dosi di vaccino entro il primo trimestre 2021. E, a quanto risulta, solo un quarto di queste dosi sarebbero state effettivamente consegnate entro le fine di marzo, per un totale di circa 30 milioni. Parrebbe non andare molto meglio nel secondo trimestre: da quanto dichiarato, le consegne trimestrali dovrebbero arrivare a 70 milioni entro le fine di giugno, a fronte di un totale prestabilito di 180.

In pratica, alla fine del primo trimestre le dosi in ritardo erano 90 milioni, alla fine del secondo saranno (per quanto possiamo prevedere a oggi) 200 milioni, ossia arriveremo a 100 milioni consegnati a fronte di 300 previsti. Ciò significa che solo tra il 1° aprile e il 30 giugno 2021 la sanzione ammonterebbe quotidianamente da un minimo iniziale di 900 milioni di euroa un massimo finale di 2 miliardi. Ipotizzando una crescita lineare nel corso dei tre mesi da aprile a giugno, vorrebbe dire un totale di 130 miliardi di euro per il secondo trimestre, a cui aggiungere poi la quota corrispondente al primo trimestre (che con lo stesso metodo potremmo stimare in altri 40 miliardi di euro) e tutto quello che rimarrà nella seconda metà dell’anno. Di fronte a queste cifre, i 10 milioni di euro (giornalieri o meno che siano) per ciascuna violazione contrattuale suonano quasi trascurabili.

Peraltro, facendo un conto più dettagliato, le cifre risulterebbero con più probabilità ancora più elevate. Secondo quanto ricostruito da Quotidiano sanità, per esempio, ai primi di maggio il ritardo effettivo nelle consegne ammontava grossomodo a 150 milioni di dosi (50 consegnati contro 200 calendarizzati), mentre con l’ipotesi di crescita lineare del modello di stima riportato sopra il ritardo sarebbe stato di 127 milioni di dosi. Insomma, il conto esatto con tutto il calendario delle consegne alla mano potrebbe diventare prossimo ai 150 miliardi di euro per il solo secondo trimestre.

Gli scenari

Difficile fare pronostici sull’esito del procedimento giudiziario, in quanto molto dipenderà dall’interpretazione che verrà data dell’esatta dicitura contrattuale. Più che una discussione sulle consegne, che sono ovviamente qualcosa di oggettivo, il fulcro della contesa verte sul significato concreto delle diciture sottoscritte. Probabile, comunque, che se di risarcimento si tratterà le cifre vengano sgonfiate rispetto alle richieste avanzate dall’Unione europea. E non è ancora chiaro su quale arco temporale potrebbero essere valutate le sanzioni, se sui primi due trimestri 2021, se solo sul primo oppure su altro ancora.

La cifra complessiva, peraltro, metterebbe in seria difficoltà la stabilità economica della stessa AstraZeneca, il cui fatturato globale nel 2020 è stato di 26,6 miliardi di dollari (circa 22 miliardi di euro), e di circa 24 miliardi di dollari nel 2019. La capitalizzazione complessiva dell’azienda è poco superiore ai 100 miliardi. Insomma, le cifre di cui si parla sono dell’ordine del giro d’affari complessivo dell’azienda. Staremo a vedere.

 

Redazione Fedaisf

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