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Brevetti più lunghi e più innovazione

Sensibilizzare le autorità regolatorie internazionali ad allungare i tempi dei brevetti sui farmaci, per coprire i costi e i tempi della ricerca. Dare un valore patrimoniale e incentivi fiscali ai dossier regolatori delle aziende produttrici. Mettere a punto norme che regolino globalmente la commercializzazione dei medicinali contraffatti, impedendone le importazioni. Questi i temi del IX International Pharma Licensing Symposium, in programma da oggi a venerdì a Roma con la partecipazione di 300 delegati di società produttrici di farmaci, provenienti da tutto il mondo. Quando scade un brevetto su un medicinale e le aziende produttrici di generici sono autorizzate a produrre la loro versione low cost, "la società originator – ha ricordato durante un incontro con i giornalisti Marco Mochi, direttore del dipartimento Corporate Licensing Business Development di Sigma Tau – perde almeno 200 milioni di dollari per il primo anno fuori protezione commerciale. Inoltre, oggi i tempi della copertura brevettuale di una scoperta scientifica sono sempre più corti per una serie di motivi che vanno dalla richiesta di dossier sempre più approfonditi da parte delle agenzie internazionali, fino alla necessità di prevedere un ombrello brevettuale di copertura sempre più esteso e dettagliato", per evitare che aziende concorrenti possano, con una minima modifica d’uso, aggirare la protezione brevettuale e accedere allo sfruttamento economico e commerciale della scoperta. Tempi così ridotti spesso non consentono alle aziende di recuperare gli investimenti miliardari necessari a passare dall’intuizione dei ricercatori alla commercializzazione del prodotto. A tutto questo si aggiungono i problemi legati all’allargamento del mercato farmaceutico ai cosiddetti paesi emergenti: una grande conquista sociale, ma allo stesso tempo fonte di problemi legati ad abusi, contraffazioni e mancanza di tutele legali di ogni tipo. Bisogna dunque studiare interventi e agire a livello internazionale per spingere questi Paesi ad adeguarsi alle leggi generalmente applicate in Occidente.

Farmacista33 – 28 ottobre 2009 – Anno 5, Numero 184

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