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Confindustria Dispositivi. Il Sunshine Act non ostacoli i benefici derivanti dal Pnrr.

Il Sunshine Act, cioè la legge 62 del 31 maggio 2022 con vincoli legati alla trasparenza in sanità, non ostacoli i benefici derivanti dal Pnrr.

Questo il messaggio che arriva da Confindustria dispositivi medici nelle parole del presidente Massimiliano Boggetti, in apertura dell’evento “Sunshine act. Focus sulla trasparenza in sanità” oggi a Roma. “La norma sul Sunshine act arriva in un momento storico in cui il partenariato tra pubblico e privato è oggi incentivato dal PNRR e l’industria viene finalmente considerata fattore abilitante della ricerca pubblica – rileva Boggetti – sono numerose le azioni mirate a stimolare in modo trasparente la stessa collaborazione tra medici, industria, università, centri di ricerca e di trasferimento tecnologico, valorizzando i territori e le eccellenze e favorendo la nascita di network in grado di attrarre investimenti nei distretti industriali del Paese.

Anche i nuovi regolamenti europei sui dispositivi medici vanno in questa direzione: gli studi clinici saranno più numerosi, di conseguenza la collaborazione tra medico e industria sarà incoraggiata, quando il Sunshine act rischia di irrigidirne i rapporti fra l’altro anche con alcune ombre sulla libertà di proteggere la propria privacy.

Se siamo già preoccupati che gli investimenti in studi clinici in Italia sono calati nell’ultimo anno del 27%, il rischio oggi è che una normativa ancora da strutturare crei un clima di incertezza e spinga le nostre imprese a portare all’estero gli investimenti in ricerca e sviluppo, perdendo l’occasione che il PNRR sta cercando di offrire al Paese”. “Siamo convinti che la trasparenza sia la migliore garanzia di un corretto rapporto tra industria e operatori sanitari.

Per questo già nel 2018 – aggiunge Boggetti – abbiamo introdotto regole sempre più chiare nel nostro codice etico, anticipando di 4 anni ciò che oggi il Sunshine act vuole normare. Il Sunshine act rappresenta sicuramente uno strumento verso la trasparenza in sanità, ma siamo anche convinti che per raggiungere questo obiettivo siano necessari atti di semplificazione normativa.

Il nostro comparto oggi è sano, da tempo non si rilevano episodi di corruzione, rendendo questo aggiornamento normativo in questo momento di dubbio valore”. Sono 4.893 gli eventi formativi che il Sistema di valutazione delle conferenze di Confindustria dispositivi medici ha analizzato dal 2019 al 2022 per stabilire il rispetto dei requisiti di sobrietà in eventi come congressi, workshop o seminari medico-scientifici. Solo l’1% è stato considerato non conforme al codice etico.

ANSA in collaborazione con: Confindustria dispositivi medici

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Nota: Boggetti “fare in modo che la norma che va a sostituire un codice di autoregolamentazione sia scritta bene nei dettagli quando verranno fatti i decreti attuativi, che si ripensi alla logica dell’eccessiva pubblicità negativa a chi non dovesse eventualmente adempiere, perché siamo in un sistema molto complesso e può capitare, non avendo una normativa snella, e ripensare alla logica del consenso automatico perché credo sia incostituzionale o comunque leda i diritti dei singoli“.

Prima dell’approvazione del Sunshine Act, solo le aziende associate ad associazioni di categoria, come Farmindustria o Confindustria Dispositivi Medici, avevano l’obbligo di divulgare i trasferimenti di valore effettuati agli operatori sanitari (“HCP”) e alle organizzazioni (“HCO”) . Le società non associate a tali associazioni di categoria non avevano alcun obbligo corrispondente, sebbene molte di tali società abbiano divulgato i loro trasferimenti su base volontaria, seguendo le disposizioni dei Codici Etici delle associazioni di categoria come best practice

 

Redazione Fedaisf

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