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Curiosità dagli Ambulatori. Anziano in ambulatorio per farsi visitare, medico gli prescrive esami per gravidanza

L’uomo ha 70 anni, all’Asl ha pagato ticket: per il dottore doveva effettuare controlli per verificare se era «incinto»

SALERNO – Si può ridere, e fino alla lacrime, anche facendo la fila allo sportello per il pagamento del ticket all’Asl. A Salerno, questa mattina, la gente si è divertita come se fosse andata al cabaret. Sono da poco passate le dieci e allo sportello è il turno di un signore sui settant’anni che deve pagare il ticket per effettuare alcune analisi di laboratorio. Forse è portatore di gravi patologie, da controllare periodicamente, oppure è solo un ipocondriaco che con l’avanzare dell’età si fa controllare più spesso. «E’ un nostro cliente», dice la guardia giurata addetta a smistare numeri e persone allo sportello. L’anziano paga e si dirige verso il laboratorio di analisi, al piano superiore. Riappare però poco dopo dal fondo del corridoio tutto arrabbiato. «Un’altra volta qui? Che è successo?», domanda la guardia giurata. «Devo parlare con la signora allo sportello, fatemi passare», dice lui, concitato. Poi, al cospetto dell’impiegata: «Signora, ma mi avete visto bene? Io sono un maschio!». «E allora?», reagisce lei guardandolo con un’aria un tantino schifata. «Mica posso essere incinto!» E le allunga la prescrizione sulla quale la mano di un medico troppo distratto ha arronzato una diagnosi di «presunta gravidanza». Era accaduto che l’impiegata meccanicamente aveva autorizzato, attraverso il pagamento del ticket, una prestazione sanitaria che era irricevibile, così come ha spiegato all’anziano l’analista facendosi una bella risata. «Questi medici di base – sbuffa la donna – usano i modelli prestampati e poi si dimenticano di adeguarli ai singoli pazienti». Lo spasso è proseguito per qualche minuto con la gente che raccontava agli ultimi arrivati della fila il singolare episodio. Qualcuno ha anche pensato di interpellare la smorfia: certificato del medico 26; l’uomo gravido 27 e la meraviglia 72.

05 settembre 2014

Gabriele Bojano – CORRIERE DEL MEZZOGIORNO.it Salerno / Cronaca

Salute: chiedi al medico. O all’astrologo

Salvo Di Grazia di Salvo Di Grazia, ginecologo | 20 settembre 2014 | Il Fatto Scienza

Nella mia attività professionale ed in quella “divulgativa” in molti mi chiedono come fare ad avere informazioni, disponibili in rete, corrette, su problemi medici e di salute. Non è facile, informarsi su Internet è utile, ma se non abbiamo le basi per capire l’attendibilità di un sito rischiamo di leggere vere e proprie bugie. Esistono dei piccoli mezzi che aiutano a capire. Ad HONcode:choose your statusesempio un “certificato” che assicura una buona attendibilità dei siti che lo espongono, si chiama Hon code (codice Health on the net) e viene rilasciato ai siti che seguono alcune regole e degli obblighi. È già qualcosa ma non basta. Purtroppo, se ricevere informazioni sbagliate in un campo qualsiasi è inaccettabile ma spesso inoffensivo (rischiamo “solo” di credere ad una bufala e di fare una brutta figura), quando succede in tema di salute si rischia molto di più. Potremmo prendere delle decisioni sbagliate, farci delle idee distorte, scegliere il peggio. Quando mi capita qualcuno che chiede un consiglio cerco quindi di indirizzarlo verso informazioni serie, provenienti da soggetti affidabili e che hanno sempre mostrato di attenersi a ciò che è provato, scientificamente attendibile. Mi sembrava la soluzione migliore. Se hai un problema di salute chiedi al tuo medico, è ormai quasi uno slogan, soprattutto nell’epoca dei tuttologi.

Chiedere ad un medico, purtroppo, non è per forza una garanzia, non lo è più. I più grandi ciarlatani della medicina (i più noti, almeno) sono medici o lo sono stati. Tra di noi (noi medici) ci sono fior di truffatori, dai più “venali” che truffano chiedendo soldi per fare un favore ad un’azienda farmaceutica (certo, questa è una brutta debolezza umana non legata strettamente alla professione, ma fa male) a quelli che si inventano le cure più incredibili(ed inefficaci) pur di ritagliarsi una pagina di giornale o un buon conto in banca. C’è la dottoressa (medico, laureata, abilitata) che consiglia di curarsi infilandosi statue della Madonna nella vagina, lo dice pubblicamente e si prende uno scappellotto dal suo Ordine dei medici: “Non si fa” ma tutto continua tranquillamente. C’è l’altro che consiglia l’omeopatia per la pertosse e dirige un ambulatorio pubblico: “Bisogna accontentare tutti”. C’è il vecchio bacucco con il sogno del premio Nobel che dice di essere l’unico ad avere ragione e che il resto del mondo sta sbagliando.

C’è un bel campionario insomma. Gli Ordini dei medici, che avrebbero il dovere di sorvegliare la condotta e l’operato dei loro iscritti non hanno tempo, peccato, dovrebbero essere una garanzia per la tutela del cittadino e per i medici onesti che si sentono orgogliosamente rappresentati ma neanche di alcuni di loro possiamo fidarci, hanno dato il patrocinio non una ma più volte a conferenze di ciarlatani, annullate solo dopo le proteste dei cittadini (alle quali hanno risposto con il nervosismo di chi sa di averla combinata grossa). Se dei medici (di alcuni medici) non possiamo fidarci, degli Enti che li controllano neanche, cosa ci resta?

Ecco, le associazioni benemerite, quelle che fanno beneficenza, assistenza e che ci chiedono spesso aiuto. Noi glielo diamo volentieri, sono lì proprio per sopperire ai bisogni del malato quando lo Stato non arriva, sono garanzia di serietà. Non sempre, visto che la Lilt (Lega italiana lotta ai tumori) ha organizzato un convegno nel quale un odontoiatra, tra i metodi per prevenire i tumori, ha elencato la “nuova medicina germanica” (delirante pseudomedicina inventata da un ex medico ormai impazzito ed ora latitante) e le teorie della dott.ssa Clark, guaritrice americana che sosteneva che tutti i tumori sarebbero causati da un parassita curabili e diagnosticabili con un apparecchietto elettrico. E queste sono solo due delle più note e ridicole medicine alternative che hanno avuto “l’avallo” della medicina “seria”. Vera e propria pseudoscienza, di quella volgare e pericolosa. Naturalmente la Lilt, alla quale ho scritto per chiedere spiegazioni, non ha risposto, ci mancherebbe, così non so più a che santo votarmi. Alla cultura, ecco! Come a “Pordenonelegge”, prestigiosa rassegna culturale, che ospita un “esperto di energie sottili” che presenterà il suo libro su Hamer (l’ex medico psicopatico di prima). Ok, basta.

Se ci sono medici che fanno gli stregoni, istituzioni che improvvisano spettacoli di ciarlataneria ed associazioni che danno voce alle teorie più volgari, chi mi resta? Come fare a chiudere questo post in maniera ottimistica visto lo scenario? Solo in un modo, con un avvertimento, ricordando che tutto questo è il risultato di anni di trasmissioni finanziate da istituzioni pubbliche che parlano di ufo e sedute spiritiche, dal mancato controllo di Enti e governi, spesso complici di ignoranza. L’infiltrazione della pseudoscienza tra le pieghe della scienza non è solo italiana, è un fenomeno in corso in tutto il mondo, come in Inghilterra, dove un deputato ha dichiarato che l’astrologia dovrebbe entrare a pieno titolo nel Servizio sanitario nazionale. Io credo che i nostri figli, non solo abbiano diritto di curarsi con la medicina e non con gli oroscopi ma abbiano tutto il diritto di vivere nel miglior mondo possibile, non nelle tenebre delle credenze, a partire dalla cultura.

La scienza è progresso, la superstizione è buio della ragione. Tutti a casa propria possono leggere l’oroscopo o le linee della mano, ma in un servizio pubblico no, devono essere assicurate solo cure serie, vere ed efficaci. Se non vogliamo più vedere i maghi al posto di chi fa il suo lavoro in scienza e coscienza, forse è il momento di farsi qualche domanda e di muovere il sederino dalla sedia e darsi da fare. Non prendere posizione e stare “a metà” può essere comodo e poco rischioso ma è un azzardo sulla vita e sulla salute di chi ci seguirà, nostra, ma anche dei nostri figli e dei nostri nipoti, non stiamo parlando di errori o valutazioni ingenue ma di consapevoli mistificazioni. Finiamola di pensare “tanto io non ci casco”, un giorno potrebbe succedere che il nostro medico, autorizzato dalle autorità, ci somministri con una puntura sulla schiena una pozione segreta inventata da un professore di lettere che la definisce miracolosa e non in un buio sottoscala nascosto ma in una struttura pubblica prestigiosa. Un attimo, mi dicono che a questo ci siamo già arrivati. Quale sarà il prossimo passo allora?

 

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

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