Grandissima partecipazione di Informatori Scientifici del Farmaco all’Assemblea organizzata dalla Filctem Emilia-Romagna. La partecipazione è stata talmente elevata che la sala approntata è risultata insufficiente a contenere tutti i partecipanti.
There Segretaria Regionale Filctem, Coi, ha introdotto i lavori ricordando i più di 13.000 ISF licenziati da aziende che continuavano a fare utili. Ha ricordato che era nato col Ministero un progetto per la riassunzione dei licenziati. Ma chi è stato riassunto lo è stato come agente di commercio e l’ISF non è un operatore commerciale. Anzi, per le sue caratteristiche dovrebbe essere inserito a pieno titolo nel settore sanitario pubblico. Il pericolo attuale è che l’attività degli ISF possa essere sostituita da call center.
Pietro Gualandi, responsabile Filctem regionale per gli Informatori Scientifici, ha esordito con un omaggio a Rodotà, morto ieri, citando una sua frase «Chiunque metta nelle condizioni una persona, non solo un lavoratore, di non essere libero ma di essere impaurito, attenta alla democrazia, e noi in questo momento questa democrazia ce la dobbiamo sentire stretta». Nel suo intervento, ha rilevato che la dignità della categoria degli ISF non manca e una così grande partecipazione lo testimonia. Ha evidenziato l’andamento anticiclico del settore farmaceutico enumerando i numeri di questo successo in termini di fatturato ed esportazioni, quando in Italia tutti gli altri settori industriali stagnavano o peggio arretravano. Dei quasi 30.000 ISF del 2006 oggi sono rimasti circa 8.000. Fra questi c’è il rischio di confondere gli ISF che seguono le leggi e gli ISF “commerciali”. La crisi occupazionale della categoria ha poi prodotto in Italia la chiusura di quasi tutti i corsi di laurea in informazione scientifica, facendo mancare un supporto culturale qualificante. L’ISF, ha concluso Gualandi, deve essere riconosciuto come un operatore sanitario, non è un capro espiatorio su cui scaricare colpe che non ha.
E’ intervenuta poi la Dr.ssa Kyriakoula Petropulacos, Direttrice Generale Salute e Welfare Regione Emilia Romagna. Ha esordito ammettendo che nel DGR ci possono essere elementi migliorabili, ma in sostanza ha ribadito la bontà del provvedimento di regolamentazione dell’Informazione Scientifica. L’introduzione della registrazione degli ISF in regione ed il relativo tesserino identificativo che ogni ISF deve mostrare è qualificante. Nel regolamento regionale si dice poi che sono preferibili gli incontri collettivi medici/ISF piuttosto che incontri individuali. La Regione, ha continuato la Dr.ssa Petropulacos, vuole che ci si uniformi al principio di trasparenza e che vengano alla luce interessi commerciali e conflitti d’interesse. Con questo DGR si è colmato una carenza che risale al 2006 e che, tutto sommato, non è molto diverso dai regolamenti delle altre regioni. Ha comunque precisato che nonostante abbia firmato il DGR non lo ha compilato lei né lo ha letto completamente. Non posso certo leggere tutto quello che mi passano! ha concluso (al min. 17,50 del video)
AND' intervento poi il Presidente Nazionale Fedaiisf, Antonio Mazzarella. Ha esordito ringraziando la Dr.ssa Petropulacos per la sua presenza, non facile, in questa assemblea. Ha rilevato poi che il DGR trae ispirazione dal Codice ANAC (anticorruzione) e se l’ANAC identifica gli ISF come possibile corruttore non c’è da stupirsi che l’Italia sia uno dei paesi più corrotti d’Europa. Ha ribattuto, a proposito dei Regolamenti regionali, che se tutti fanno cose non corrette non giustifica conformarsi all’errore. Se lo scopo del DGR è ostacolare la corruzione è evidente che non centra l’obiettivo, ma identifica un capro espiatorio. Chi fa queste direttive evidentemente non conosce la legge che effettivamente regolamenta l’attività degli ISF e, ancora più grave, non solo non conosce le leggi ma non conosce nemmeno le dinamiche del settore che vuole regolamentare. Le istituzioni dovrebbero vederci come un servizio pubblico. Quando poi si fanno regole di questo tipo si danno spazio ad interpretazioni locali come quella fatta all’ospedale di Parma. Esempio lampante il modulo di richiesta d’incontro che è stato approntato in cui devono essere inseriti i dati anagrafici dell’ISF, del farmaco di cui si vuole parlare, la forma farmaceutica, la classificazione ATC ( n.d.r: classificazione anatomico, terapeutico e chimico), e se si ha intenzione di lasciare campioni. Mazzarella ha mostrato il modulo alla Dr.ssa Petropulacos che ha detto che dalla sua postazione non lo vedeva bene (n.d.r.: evidentemente non conosce la situazione). Dopo la presentazione della richiesta il farmacista dell’ospedale risponderà all’ISF entro 10 giorni che ha ricevuto il modulo. Il modulo verrà esaminato dallo stesso farmacista per una prima valutazione e se lo giudicherà congruo lo inoltrerà al direttore di dipartimento che lo inoltrerà a sua volta al Direttore o primario della struttura che a sua volta lo inoltrerà al medico che si chiede di vedere. Se il medico darà il suo consenso lo riferirà al suo primario che lo riferirà al Direttore di Dipartimento che lo comunicherà al Farmacista che, se darà il suo consenso decisivo e definitivo darà la disponibilità di vedere il medico richiesto in un orario fra le 15 e le 18, quando il medico è già “smontato” o perché fa orario continuato o tempo parziale. Sarà vietato chiedere informazioni sullo stato di “processazione”, tradotto: a che punto è l’iter della “pratica”. Ma ammesso che finalmente l’ISF incontri il medico richiesto, se questo gli chiede informazioni su un’altra forma farmaceutica o di un farmaco non inserito nella lista del modulo, che succede? Ci saranno punizioni corporali? Comunque non è finita qui, se per caso si incontra il medico richiesto bisogna compilare il verbale dell’incontro da consegnare entro 10 giorni al “grande fratello” farmacista! Se l’Ospedale di Parma ha problemi di legalità interna è bene che se le risolva all’interno e non distrarre l’opinione pubblica su un inesistente problema ISF.
Fra gli oratori è intervenuta anche Marina Balestrierthe.
Sono seguiti poi vari interventi che hanno messo in risalto tutte le incongruità, le contraddizioni e soprattutto il clima che si è creato nelle strutture ospedaliere tanto che la collega Luisa ha raccontato che ha potuto vedere un medico senza borsa da ISF, il medico senza camice e di nascosto in uno sgabuzzino. Ma per chi ci hanno preso? Un altro collega ha precisato che le norme sul conflitto d’interesse esistono da tempo e sono pubblici e le aziende pubblicano on line tutte le “elargizioni” che fanno.
Sono seguiti gli interventi di Rita Turani, Henry Dolphins, Alberto Bonomo, Simonetta Ferrari, Emanuela Berselli, Massimo Pirini, Gianluca Iori, Angelo Adamo
Has replicato la Dr.ssa Petropulacos che ha ribadito la bontà del provvedimento ed ha avvertito che è ora che gli ISF si accorgano che il mondo cambia! (N.d.R.: E’ una minaccia?)
Has concluso i lavori Sergio Cardinals, Responsabile Nazionale Filctem per gli Informatori Scientifici. Ha detto che la grande partecipazione a questa assemblea rappresenta uno spartiacque sulla questione ISF. Il problema, ha detto, nasce a monte su leggi non osservate, controllori che non controllano, datori di lavoro che fanno quel che vogliono. Ha posto la questione al tavolo della Farmaceutica. Bisogna lavorare affinché l’ISF riassuma il ruolo che gli assegna la legge e se ci sono ambiguità nella legge vanno chiarite. “Finalmente, ha dichiarato poi Cardinali, un confronto democratico tra l’informazione scientifica e le istituzioni, la grande partecipazione dei lavoratori è il primo risultato. Gli ISF non sono i corruttori del sistema”
Intervento di chiusura del segretario generale regionale FILTCEM Giordano Giovannini
Editor's note: tutti gli interventi all’Assemblea sono stati filmati e registrati
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