Ammortizzatori sociali e incentivi per accompagnare alla pensione, alcuni potrebbero essere trasferiti a Roma. Lo smantellamento era iniziato già dall’accordo con Abbvie che ha riassorbito gran parte delle maestranze
16/09/2014 – Corriere di Latina
Un’altra multinazionale lascia definitivamente, seppure lo smantellamento era iniziato già dall’accordo con Abbvie che ha riassorbito gran parte delle maestranze, la provincia di Latina. Quarantuno lavoratori di ciò che rimaneva dell’Abbott di Campoverde ad Aprilia andranno in mobilità (alcuni potranno spostarsi a Roma, ma il numero appare ridotto) insieme ad altri trenta colleghi della sede di San Donato Milanese. A renderlo noto i sindacati che confermano che si tratta di impiegati e quadri. La sede di Campoverde sarà dunque chiusa e le sue funzioni trasferite a Roma insieme alle persone che decideranno di spostarsi dalla Lombardia ed alcune provenienti da Campoverde. Oltre a questi lavoratori l’accordo prevede l’uscita per coloro che hanno i requisiti per agganciarsi alla pensione ed una serie di incentivi per chi deciderà di lasciare volontariamente l’azienda. “L’accordo – spiegano i sindacati – è stato piuttosto complicato perchè l’apertura della mobilità è nata dalle esigenze legate ad una riorganizzazione a livello mondiale che sta interessando la Compagnia da alcuni anni, e che quindi lasciava pochi margini di manovra alle trattative. L’intesa ha fatto registrare una comune volontà di intenti tra azienda e sindacato, nell’ottica di sostenere nel migliore dei modi coloro che sarebbero stati costretti a lasciare il lavoro, con incentivi che vanno dai tre ai cinque anni di stipendio da unire alle competenze di legge, ai contributi previdenziali ed agli ammortizzatori sociali per tutto il periodo di mobilità”. Una parte di lavoratori di Campoverde potrebbero finire a Roma ma al momento il numero appare ridotto.
I SINDACATI. Tutto sommato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si dicono “soddisfatti”: “Una intesa che, in questo caso – commenta Roberto Cecere – riposiziona una unità produttiva laziale in un settore, come quello della farmaceutica, in continua evoluzione che, fino ad oggi, si è riusciti a contenere con accordi seri e responsabili. Rimane certo l’amarezza di vedere un’altra multinazionale lasciare il territorio pontino per spostarsi a poche decine di chilometri nell’area romana, togliendo comunque valore aggiunto alla nostra economia”.
Abbott, raggiunta l’intesa per i 71 esuberi annunciati dall’azienda
COMUNICATO STAMPA FILCTEM LATINA
Chiuderà la sede di San Donato Milanese. Previsti importanti incentivi all’esodo per chi dovrà lasciare il lavoro
Il Faro on line – Firmato l’accordo tra la Direzione Aziendale di Abbott srl e le segreterie provinciali di Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil di Latina unitamente alle RSU dello stabilimento di Campoverde e la RSA di San Donato Milanese, sulla mobilità aperta dalla multinazionale americana per settantuno lavoratori. Si tratta di impiegati e quadri, dei quali quarantuno appartenenti alla sede di Campoverde di Aprilia e trenta facenti capo alla Unità Operativa di San Donato Milanese. Quest’ultima sarà chiusa e le sue funzioni trasferite a Roma insieme alle persone che decideranno di spostarsi dalla Lombardia ed alcune provenienti da Campoverde. Oltre a questi lavoratori l’accordo prevede l’uscita per coloro che hanno i requisiti per agganciarsi alla pensione ed una serie di incentivi per chi deciderà di lasciare volontariamente l’azienda. L’accordo è stato piuttosto complicato perché l’apertura della mobilità è nata dalle esigenze legate ad una riorganizzazione a livello mondiale che sta interessando la Compagnia da alcuni anni, e che quindi lasciava pochi margini di manovra alle trattative. L’intesa ha fatto registrare una comune volontà di intenti tra azienda e sindacato, nell’ottica di sostenere nel migliore dei modi coloro che sarebbero stati costretti a lasciare il lavoro, con incentivi che vanno dai tre ai cinque anni di stipendio da unire alle competenze di legge, ai contributi previdenziali ed agli ammortizzatori sociali per tutto il periodo di mobilità.
Soddisfazione è stata espressa dal sindacato confederale che, attraverso Roberto Cecere della Femca Cisl, Walter Cassoni della Filctem Cgil e Luigi Cavallo della Uiltec Uil, sottolinea l’importanza del risultato raggiunto che dimostra come relazioni sindacali avanzate ed un sindacato autorevole, portino ad accordi di spessore.” Una intesa che, in questo caso,” commenta Roberto Cecere” riposiziona una unità produttiva laziale in un settore, come quello della farmaceutica, in continua evoluzione che, fino ad oggi, si è riusciti a contenere con accordi seri e responsabili. Rimane certo l’amarezza di vedere un’altra multinazionale lasciare il territorio pontino per spostarsi a poche decine di chilometri nell’area romana, togliendo comunque valore aggiunto alla nostra economia.”