Avrebbero importato pancreatina dalla Cina e l’avrebbero poi messa in commercio in vari stati europei e in Inghilterra senza aver effettuato analisi quantitative e di qualità e senza l’autorizzazione dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco.
Sono i vertici dell’Unibios di Trecate, azienda chimica dell’Ovest Ticino. Con le accuse di mancata autorizzazione alla produzione dei medicinali, frode in commercio e falso, sono comparsi i torinesi Giovanni Giraudi (a sinistra), 54 anni, presidente del cda di Abc Farmaceutici divisione Unibios di Trecate, e Alberto Giraudi (a destra), 51 anni, amministratore delegato della società con sede a Ivrea, Antonio Zara, 41 anni, di Oleggio, direttore tecnico, e Gianfranco Cesti, 62 anni, di Cerano, responsabile della qualità. Sono tutti difesi dall’avvocato Gian Paolo Zancan.
Si tratta di accertamenti compiuti in azienda nel giugno 2012. Secondo la Procura novarese, gli imputati avevano importato dalla Cina il principio farmacologico attivo senza la necessaria autorizzazione dall’Aifa, l’avevano poi lavorato e venduto all’estero senza aver effettuato le analisi previste. Il processo è in corso a Novara. Si trattava, in particolare, di 5 mila chili di pancreatina fatta arrivare dalla società Sichuan Biosyn Pharmaceutical.
Nei documenti di vendita a ditte inglesi sarebbe stato poi dichiarato che la produzione avveniva in Italia e che le analisi erano conformi alla «farmacopea britannica», circostanze che secondo gli ispettori non corrispondevano alla realtà. Anche perché la divisione Unibios di Trecate, secondo l’accusa, non ha mai ottenuto dall’Aifa l’autorizzazione per l’importazione, la lavorazione o la produzione della pancreatina. Alla prossima udienza sarà ascoltato un responsabile Aifa che chiarirà tutti gli aspetti del consenso al commercio di prodotti farmaceutici.
30-12-2015 – The print – Ed. Novara
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