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THE LABORATORY THAT PRODUCES HUMAN BLOOD

VITTORIO SABADIN
CORRISPONDENTE DA LONDRA 
THE

l sangue è una merce scomoda: difficile da raccogliere, complicato da trasportare, facilmente deperibile e molto incline a trasmettere infezioni come l’epatite e l’Aids. Per questo la scoperta di un gruppo di scienziati dell’Advanced Cell Technology è stata salutata come una delle più grandi innovazioni della medicina: per la prima volta sono riusciti a produrre sangue umano in laboratorio partendo da cellule staminali embrionali.

Se tutto andrà bene nelle sperimentazioni e nella messa a punto della procedura, sarà possibile entro breve tempo avere a disposizione grandi quantità di sangue del gruppo 0 negativo, compatibile con tutti gli altri gruppi, che spesso non è disponibile nel pronto soccorso degli ospedali per mancanza di donatori. In media solo l’8% della popolazione appartiene a questo raro gruppo universale, una percentuale che scende addirittura allo 0,3% in Asia.

E’ la prima volta che una ricerca sulle cellule staminali embrionali, ostacolata in molti Paesi per ragioni etiche, produce risultati che potranno avere un’ampia applicazione clinica. In passato erano già stati creati globuli rossi da staminali ma per la prima volta gli scienziati dell’ACT – rivela una relazione sull’autorevole «Blood Journal» – sono riusciti a produrli in massa, ponendo le condizioni per la creazione di grandi quantità di sangue umano artificiale.

Molte terapie legate all’utilizzo di staminali non sono ancora entrate nella fase di sperimentazione clinica perché non è stato ancora chiarito se esiste la possibilità che le cellule crescano poi in modo incontrollato, dando origine alla formazione di un cancro. La riproduzione di globuli rossi, che sono privi del nucleo che contiene il materiale genetico la cui alterazione provoca i tumori, non presenta questo rischio e può dunque avere un utilizzo pratico a breve termine.

Robert Lanza, responsabile della ricerca, ritiene che molte vite umane potranno essere salvate dai globuli rossi creati in laboratorio: «La sorte dei pazienti colpiti da gravi emorragie dipende spesso dal sangue disponibile in ospedale. Le cellule staminali embrionali sono una fonte di nuove cellule che possono essere riprodotte in modo indefinito e diventare una sorgente inesauribile di globuli rossi».

Il sangue umano si divide in quattro gruppi (A, B, AB e 0), determinati alla nascita dalla presenza sulla membrana cellulare dei globuli rossi di alcuni particolari antigeni. Non tutte queste molecole possono combinarsi fra di loro: una persona di gruppo A può donare il sangue a una di gruppo A o AB, ma può riceverlo solo da A o da 0. Il gruppo 0 negativo è l’unico a non avere alcun antigene sulla membrana cellulare e i suoi globuli rossi non litigano con gli altri: può essere utilizzato per tutti i pazienti e sarà dunque quello principalmente coltivato in laboratorio.

Per aggirare le inevitabili polemiche legate all’uso di staminali embrionali, gli scienziati stanno lavorando anche su cellule adulte riprogrammate, conosciute come «cellule pluripotenti indotte». Sono la cosa più vicina alle embrionali che sia stato possibile creare e le stanno studiando, non senza qualche dubbio, scienziati americani e giapponesi.

Il lavoro compiuto nei laboratori dell’ACT ha prodotto il migliore risultato finora ottenuto nell’individuare un valido sostituto alle donazioni di sangue, una ricerca finanziata da decenni negli Usa soprattutto dai militari. Nei sogni del Pentagono c’era un sangue in polvere, che si potesse trasportare sui campi di battagl

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