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NEW EARTHQUAKE AT AIFA: NELLO MARTINI FIRED

Dopo la sospensione decisa dal procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, il benservito del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.

DALLA CUF ALL’AIFA. Il peggior incubo di Nello Martini, 61 anni, legnaghese, si è materializzato. Alla guida prima della Cuf (Commissione unica del farmaco) e quindi dell’Aifa (Agenzia del farmaco) l’ex responsabile della farmacia dell’ospedale di Borgo Roma è uscito indenne dai cambi di governo, ma non dall’inchiesta coordinata da Guariniello e da quella interna voluta dal ministro Sacconi dopo le prime indiscrezioni uscite sui giornali il 23 maggio scorso. Il procuratore Guariniello, lo ricordiamo, aveva emesso otto ordini di custodia cautelare e disposto le perquisizioni a casa del dottor Luigi Bozzini, stretto collaboratore di Martini, e di un suo amico, il farmacista Adamo Feriotto. «Sono assolutamente tranquillo, non ho nulla da rimproverarmi», aveva dichiarato Martini a L’Arena , chiarendo che la sua unica preoccupazione era che «l’indagine potesse spazzare via dieci anni di lavoro di ricostruzione dopo il ciclone tangentopoli».

LA COMMISSIONE INTERNA. Venerdì la commissione ha consegnato le sue considerazioni conclusive, che evidenziano soprattutto ritardi e carenze nell’organizzazione dell’Aifa. La commissione «pur confermando la generale efficacia dell’attività svolta dall’Agenzia nell’ambito del controllo della spesa farmaceutica, ha rilevato carenze in altri settori», si legge in un comunicato del ministero del Welfare, che spiega: «In particolare sono stati riscontrati ritardi molto significativi nelle attività regolatorie e registrative senza che, peraltro, siano state evidenziate conseguenze negative per la salute dei cittadini. Tali criticità sembrano essere dovute prevalentemente a ragioni strutturali, come la eccessiva concentrazione delle funzioni in capo alla direzione generale e l’inadeguata distribuzione dei carichi di lavoro e degli incarichi di responsabilità».

ARRIVA GUIDO RASI. Il ministero comunque evidenzia come dalla relazione della commissione d’indagine «è emerso, d’altra parte, l’alto livello di professionalità presente nei dirigenti, nei funzionari e nel personale tutto dell’Aifa che ha operato in condizioni organizzative spesso inadeguate, soprattutto per quanto riguarda il personale addetto alle autorizzazioni alle immissioni in commercio (Aic)». I complimenti al personale non hanno comunque impedito al ministro Sacconi di proporre, d’intesa con il sottosegretario Ferruccio Fazio, alla Conferenza Stato Regioni, secondo le procedure previste dalla legge, la nomina di un nuovo direttore: Guido Rasi, professore ordinario di microbiologia, consigliere di amministrazione dell’Istituto superiore di sanità, dirigente di ricerca del Cnr e già coordinatore del Progetto interdipartimentale del farmaco della stessa istituzione.

IL PLAUSO DELL’ON. MARTINI. Una scelta condivisa dal sottosegretario Francesca Martini: «Sono molto soddisfatta, il professore Guido Rasi è un esponente di alto profilo del mondo scientifico che indubbiamente riuscirà a cogliere i tratti positivi del lavoro finora svolto dall’Aifa indirizzandola anche verso la necessaria riforma, sulla linea di quanto indicato dal ministro Sacconi».

BOZZINI SI DIMETTE. «Sono nauseato; questo epilogo è schifoso», si sfoga Luigi Bozzini, coordinatore della segreteria scientifica dell’Aifa, il quale preannuncia che lunedì rassegnerà «le dimissioni in segno di protesta e solidarietà con Nello Martini», lasciando intendere che non sarà il solo a sbattere la porta. «La politica ha approfittato dell’inchiesta di Guariniello per fare piazza pulita», si sfoga, «pur sapendo che quanto ipotizz

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