Scandalo Pasimafi: proseguono gli interrogatori dei super manager della sanità finiti nello scandalo di sperimentazioni su ignari pazienti e mazzette nell’ambito della terapia del dolore.
Martedì mattina in Procura è stata la volta di Fabio De Luca, general manager della casa farmaceutica Angelini. Accompagnato dal super avvocato Giulia Bongiorno e da un ampio staff di legali. De Luca, per il quale la Procura aveva chiesto i domiciliari, negati dal gip, è stato sentito per circa quattro ore.
A mettere nei guai De Luca, alcune intercettazioni telefoniche in cui scherzava con Fanelli “dovresti fare il direttore marketing”, diceva, facendo sottintendere le sue doti di affarista.
Secondo la Procura, numerosi gli incroci fra De Luca, Fanelli, il suo delfino Allegri: dai 15 mila e 6 mila euro versati ai due medici senza la presenza di fatture, al congresso di Maiorca, per cui Fanelli fu strapagato, alle facilitazioni ricevute dalla Angelini.
Quali? Secondo le accuse, prescrizioni spregiudicate del Vellofent, articoli sull’utilizzo degli oppiacei nella terapia del dolore scritti e “sponsorizzati” da Fanelli contro le indicazioni di Aifa e Ministero, ma anche sperimentazioni su pazienti, al Maggiore, senza ok del comitato etico e autorizzazioni dell’ospedale, solo basate sulla relazione dell’Angelini stessa.
Angelini per la quale la Procura ha chiesto la sospensione dei rapporti con la pubblica amministrazione, in un vortice che sembra destinato a scoperchiare sempre più speculazioni, mischiate alla tragedia di pazienti cavie.
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