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Farmaci equivalenti. Anziani confusi. Colpa anche dello scetticismo dei medici

È questo il primo bilancio della campagna d’informazione sui farmaci equivalenti promossa in tutta Italia da Assogenerici e Federanziani, con il patrocinio dell’Aifa. La campagna, che ha coinvolto finora 4mila anziani, riprenderà nel 2013.

20 DICl primo bilancio della campagna d’informazione dedicata ai farmaci equivalenti rivolta alla popolazione anziana, realizzata da Assogenerici in collaborazione con Federanziani e con il patrocinio dell’Aifa, sta nel constatare che questa campagna è essenziale, perché la fascia di popolazione over 65, che è quella che consuma più farmaci, è ancora troppo confusa rispetto a questi prodotti.

“Colpa anche dei medici, che manifestano un infondato atteggiamento di resistenza e scetticismo verso gli equivalenti”, diventando così “fonte di confusione per i pazienti e soprattutto per i pazienti anziani”, sottolineano Assogenerici e Federanziani.

La campagna ha preso avvio lo scorso maggio con l’obiettivo di “creare occasioni di incontro diretto con i cittadini e di scambio di informazioni con gli esperti, al fine di fugare luoghi comuni e leggende metropolitane sul farmaco equivalente”, secondo quanto espresso al suo annuncio da Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici.

“Una reale opera di educazione sanitaria” che, attraverso la rete dei centri aderenti a Federanziani, ha visto finora la realizzazione di 73 microconvegni su tutto il territorio nazionale con la partecipazione di circa 4.000 anziani.

Gli incontri sono stati volutamente indirizzati alla popolazione degli over 65, che da sola consuma il 63% della spesa farmaceutica italiana, favorendo, come auspicato dal presidente di Federanziani, Roberto Messina, “la diffusione di una più esaustiva conoscenza dei farmaci equivalenti e del corretto utilizzo”,

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