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Farmaci, la stretta arriva nel nuovo «Patto salute». Domani il documento all’esame delle Regioni

Un nuovo Prontuario dei farmaci rimborsati dallo Stato creato in base al loro costo/beneficio e alla loro reale efficacia, ma anche con prezzi di riferimento per categorie terapeutiche omogenee. Contestualità tra immissione in commercio dei medicinali e decisione della rimborsabilità pubblica

Il Sole 24 Ore – 2 luglio 2014 – Roberto Turno (articolo in pdf)

Un nuovo Prontuario dei farmaci rimborsati dallo Stato creato in base al loro costo/beneficio e alla loro reale efficacia, ma anche con prezzi di riferimento per categorie terapeutiche omogenee. Contestualità tra immissione in commercio dei medicinali e decisione della rimborsabilità pubblica. Basta far west regionali sull’equivalenza terapeutica. E insieme tavoli di monitoraggio permanenti e stringenti valutazioni di Hta (Health technology assesment) sia per i farmaci che per i dispositivi medici, per i quali ci saranno presto appositi Osservatori regionali con tanto di budget annuali dei consumi ben definiti per asl e ospedali.

Contiene numerose novità per le imprese il «Patto per la salute 2014-2016» che è atteso domani all’esame delle regioni. Con una new entry: un vero e proprio «Patto nel Patto», quello sulla sanità digitale, che è tutta da realizzare nella sanità pubblica e da implementare dappertutto se davvero si vogliono realizzare i risparmi miliardari annunciati dall’e-health e a tutt’oggi un mistero in più di mezza Italia.

È un documento di 29 articoli raccolti in 36 pagine il «Patto» che dopo faticosi confronti col Governo, in primis il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, potrebbe arrivare domani allo show down quasi finale. Non che le resistenze non manchino, come ha fatto capire ieri il governatore veneto Luca Zaia («se è così non lo firmo»), aprendo le porte a sorpresa a una mancata intesa anche solo per un voto contrario. Un pre allarme che in queste ore si cercherà di sminare, col rischio, altrimenti, di mandare tutto all’aria o di affidare le future regole del gioco dell’assistenza sanitaria pubblica a misure calate dall’alto, sebbene in grande parte già concordate.

Misure che contengono appendici volute dall’Economia: i 337 miliardi previsti nei tre anni – con la clausola che eventuali risparmi resteranno nel Ssn – potrebbero infatti subire tagli per necessità di finanza pubblica (leggi: manovre aggiuntive) o per «variazioni del quadro macroeconomico»). E la promessa che nelle regioni in rosso i governatori non potranno più essere commisssari, con tanto di allontanamento dei manager che non rispetteranno gli impegni o non garantiranno il rispetto dei Lea (livelli essenziali di assistenza), da garantire uguali in tutta Italia e per queda tenere sotto stretta e continua osservazione.

Intanto sui farmaci si conta di procedere a passo di carica, o quasi. Anche se, insieme alla necessità confermata nel testo del provvedimento di tenere blindata la spesa del Ssn, il «Patto» afferma la necessità di coniugare «l’importanza del mondo imprenditoriale del settore» e il suo ruolo «fondamentale per le strategie del Paese». Carezze che, evidentemente, potranno trovare soluzioni su altri tavoli. Come quelle sul valore dell’innovazione e dell’accesso da parte dei pazienti. In quell’ottica della «sostenibilità» del sistema sanitario che è la parola d’ordine dell’accordo, ha ripetuto più volte il ministro Beatrice Lorenzin.

Intanto anche per i ticket si cambierà, puntando su condizione reddituale e composizione delle famiglie. La revisione sarà decisa entro fine novembre, ma in ogni caso il gettito dei ticket non potrà crescere. Della «condizione economica delle famiglie» (uso dell’Isee), se ne parlerà solo più avanti. Mentre da subito le asl dovranno attivarsi sui controlli per la sicurezza alimentare: ancora una volta con la raccomandazione di difendere un settore definito decisivo per il Pil come l’agro-alimentare. Da sostenere, ma proprio per questo da garantire al top della qualità.

 

 

 

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Redazione Fedaisf

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