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Farmaci: pandemia di falsi, fino a 41% campioni non rispetta standard

Roma, 21 apr. (AdnKronos Salute) – Una vera e propria “pandemia”, che rischia di incidere sulla salute e sulla vita di centinaia di migliaia di persone. Mettendo un freno ai passi avanti compiuti contro Aids, malaria, tubercolosi e altre malattie. La diffusione di farmaci falsi, adulterati o di scarsa qualità è una minaccia “reale e urgente”, secondo gli autori di una serie di articoli pubblicati sull”American Journal of Tropical Medicine and Hygiene’. Un allarme mondiale, legato ai numeri: secondo le indagini internazionali fino al 41% dei campioni esaminati non rispetta gli standard di qualità, su qualcosa come circa 17.000 farmaci testati.

Fra gli episodi più allarmanti, la scoperta di farmaci contro la malaria falsificati che hanno causato una stima di 122.350 morti fra i bambini africani nel 2013. Altri studi hanno permesso di identificare antibiotici di scarsa qualità, che possono nuocere alla salute e aumentare la resistenza a questi farmaci. Diciassette articoli in tutto esaminano in dettaglio i vari aspetti della questione e propongono possibili soluzioni, nel supplemento speciale della rivista dedicato alla “Pandemia globale di farmaci falsificati”. Diversi di questi articoli suggeriscono interventi politici mirati, fra cui l’adozione di norme nazionali più rigorose contro la contraffazione dei medicinali.

“Questo problema continua a diffondersi a livello globale, creando una sfida importante per la cooperazione”, ha osservato il co-responsabile del supplemento, Joel Breman, scienziato emerito dei National Institutes of Health. “E’ urgente una collaborazione tra politici, scienziati, esperti in tecnologia, sorveglianza, epidemiologia e logistica, per garantire catene di approvvigionamento globali” sicure.

In un saggio introduttivo, l’ex commissario della Food and Drug Administration, Margaret Hamburg, sottolinea che la globalizzazione ha aggiunto livelli di complessità alla catena di approvvigionamento dei farmaci, che richiede ora una maggiore vigilanza. Serve, secondo l’esperta, “una dose maggiore di sorveglianza della sicurezza per prevenire l’esposizione dei pazienti a prodotti falsificati”. I ricercatori hanno ispezionato circa 16.800 campioni di antimalarici, farmaci anti-tubercolosi, antibiotici e farmaci anti-Leishmaniosi: il 9-41% non ha soddisfatto le specifiche.

“La pandemia di medicinali falsificati è pervasiva e sottovalutata, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito, dove i sistemi di regolamentazione dei farmaci sono deboli o inesistenti, come dimostrano gli studi”, afferma Jim Herrington, fra gli autori e direttore della University of North Carolina’s Gillings Global Gateway a Chapel Hill. Nuove metodologie per testare la qualità dei farmaci stanno emergendo dalle ricerche: semplici schede test cartacee si sono rivelate un metodo economico ed efficace per identificare antimalarici di bassa qualità.

Approcci più sofisticati, che utilizzano tecniche di fluorescenza e luminescenza, possono essere più precisi ma anche difficili da utilizzare in alcuni ambienti. Si tratta comunque di nuove armi promettenti, secondo i ricercatori, ma occorrono ulteriori test per validarle. Nel frattempo è urgente una risposta internazionale coordinata per affrontare questa pandemia di farmaci di scarsa qualità. Gli studiosi pensano anche a un accordo globale, simile alla Convenzione quadro sul controllo del tabacco, abbinato a leggi nazionali più rigorose per perseguire chi “consapevolmente vende farmaci taroccati”

Panorama – 21 aprile 2015

 

Redazione Fedaisf

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