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Farmindustria vs AssoGenerici: scontro tra filosofie

By Giacomo Giannecchini on 7 ottobre 2012

Secondo AssoGenerici, le cifre fornite da Farmindustria sarebbero “fantasiose”. Giorgio Foresti ha dichiarato: “Francamente facciamo sempre un po’ fatica a interpretare i dati che Farmindustria porta a supporto delle sue reiterate critiche alla norma sulla prescrizione per principio attivo contenute nella spending review. Oggi il suo presidente, il dottor Massimo Scaccabarozzi, ha parlato di una caduta delle vendite del 15% dei farmaci di marca, con punte del 30 e anche del 50%, con conseguente scomparsa a breve della produzione farmaceutica e della ricerca nel nostro paese. Tutto questo non trova però alcun riscontro: lo scorso agosto, il mercato complessivo è sceso dello 0,9% e quello dei farmaci a brevetto scaduto si è ridotto dello 0,5% in termini di volumi. Il calo dei medicinali griffati, invece, ha toccato il 5,8% nel mese di agosto 2012 rispetto ad agosto 2011, in linea con la normale dinamica concorrenziale”. In buona sostanza, AssoGenerici, in maniera molto cortese, accusa Farmindustria di avere riferito il falso in Commissione Affari Sociali. La lotta tra AssoGenerici e Farmindustria continua senza risparmiare nessun colpo, e l’associazione guidata da Foresti ha il dente avvelenato anche per la forza di Farmindustria che è stata ascoltata dalla Commissione, mentre AssoGenerici è stata completamente ignorata: “Non mi risulta peraltro che le industrie del brand producano esclusivamente in Italia. Farmindustria, poi, continua a ripetere che la crescita del generico non porterebbe ad alcun risparmio per lo Stato: in realtà c’è un risparmio per i cittadini, e non è poco, e nel medio periodo un risparmio per le Casse del Servizio sanitario che sarà ben difficile negare. Ci dispiace dover portare queste considerazioni sulle pagine dei giornali: avremmo preferito riferirle direttamente alla Commissione Affari sociali che però ha ritenuto meglio non concederci un’audizione”. Seguiamo con molta attenzione questo duro scontro perché, comunque la si pensi, si dimostrerà centrale nel futuro del settore farmaceutico. Non sono solo antipatie e giochi di ruolo, sullo sfondo c’è il modo di concepire il mondo della farmaci

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