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GARESSIO/ Addio a Livio Zeller, fece grande la Lepetit

“E’ morto Livio Zeller, l’artefice della Lepetit Spa, quale realtà internazionale. L’annuncio sul Corriere della sera così recita: “Patriarca e instancabile tessitore di rapporti umani”. L’ho avuto come maestro più che come capo dal 1963. Ci siamo riabbracciati ancora nel 2013. Zeller fu l’anima che davanti alla scoperta delle rifamicine, la famiglia di antibiotici che avrebbe sconfitto la tubercolosi, si dette da fare a trovarei finanziamenti affinché la ricerca continuasse … e continuò portando alla Rifampicina fine anni ’60”. Savino Roggia

27/12/14 – CuneoCronaca

Note: Livio Zeller-Celso (Trieste, 6 aprile 1923 – Milano, 25 dicembre 2014) è stato un ingegnere chimico italiano. Nel 1961, insieme all’ing. Vitangelo D’Amato, inventò un estere del cloramfenicolo. Livio Zeller, figlio di Romeo Zeller e Paola Sabbadini, passò la sua infanzia a Trieste, frequentando le scuole medie presso la Scuola Ebraica di Trieste.

In seguito alla promulgazione delle leggi razziali del 1938, si trasferì in Svizzera dove frequentò la scuola politecnica Università di Losanna, laureandosi con una tesi sulla sintesi chimica dei nuovi antibiotici. Si iscrisse poi ad una seconda laurea al Politecnico federale di Zurigo, che lasciò quando ricevette una proposta di lavoro presso la Lepetit Farmaceutici (nella foto la sede di Milano), società fondata da Roberto Lepetit.

Nell’arco della sua carriera ha ricoperto diversi ruoli: ricercatore, Vice Direttore tecnico, Ispettore Chimico Estero, Direttore Centrale Ricerca e Sviluppo, Vicepresidente aziendale, principalmente per le ditte Lepetit Farmaceutici e Farmitalia-Carlo Erba.

Tra le sue innumerevoli iniziative, sia di carattere professionale che culturale, sono da citare la creazione del Laboratorio di Microbiologia applicata presso l’Università di Pavia (sotto la guida del Dr. Isvan Fuerez) e l’organizzazione del Centro di Ricerca Culturale della Lepetit, in collaborazione con l’Associazione degli Amici del Piccolo teatro di Milano.

Il gruppo delle Rifamicine, e la Rifampicina in particolare, sono state scoperte nel 1959 nei laboratori Lepetit a Milano grazie alla terra trovata a St.Raphael, in Costa Azzurra, dal microbiologo Ermes Pagani (1929-2013). I batteri presenti nel terreno sono stati poi analizzati da un gruppo di ricercatori italiani guidati dallo stesso Ermes Pagani, dal Prof. Piero Sensi (1920-2013) e dalla dott.ssa Maria Teresa Timbal (1925-1969). La rifampicina è registrata a nome di entrambi.

Il suo nome deriva dall’abitudine che i ricercatori della Lepetit avevano di denominare ogni campione di terra raccolto con il nome di un film. In questo caso Rififi.

In Italia la rifampicina è venduta dalla Sanofi-Aventis con il nome di Rifadin.

La Dow Chemical ha acquistato nel 1964 la maggioranza delle azioni Lepetit che da oltre un secolo operava nel settore farmaceutico. Ciò ha permesso alla Dow di entrare nel settore farmaceutico mondiale, beneficiando dell’esperienza e delle conoscenze tecnologiche della Lepetit stessa che erano molto avanzate e già ben strutturate.

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Redazione Fedaisf

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