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Gli eccipienti dei farmaci considerati inerti potrebbero non esserlo

Alcuni ingredienti dei farmaci considerati inerti potrebbero non esserlo

Un recente studio, condotto dall’Università della California di San Francisco e dal Novartis Institutes for BioMedical Research, ha dimostrato che alcuni eccipienti dei farmaci, considerati tradizionalmente inerti, non lo sono del tutto.

Fidelity News – 29 agosto 2020

Se diamo una lettura ai foglietti illustrativi dei farmaci, i cosiddetti bugiardini, possiamo scorgere, tra i diversi ingredienti, gli eccipienti. Solitamente non diamo molto peso a questi componenti perchè considerati da sempre inerti, cioè privi di qualunque azione farmacologica. Tuttavia, in molti casi, questi composti possono essere responsabili di fastidi o reazioni allergiche.

Secondo un recente studio, pubblicato sulla rivista Science e condotto dai ricercatori dell’Università della California di San Francisco e del Novartis Institutes for BioMedical Research (NIBR), alcuni eccipienti, contenuti nei medicinali e ritenuti tradizionalmente inerti, potrebbero essere in realtà biologicamente attivi.
Il principio attivo del farmaco costituisce solo una minima parte, quanto a massa, degli ingredienti di cui esso è composto. La maggior parte del farmaco è costituito dunque da coloranti, conservanti e sostanze antimicrobiche, che fanno tutti parte delle categoria degli eccipienti. Gli eccipienti non hanno proprietà terapeutiche e il loro scopo è unicamente quello di facilitare la corretta conservazione o il corretto assorbimentodel farmaco.

Per arrivare a dimostrare che questi componenti non sono del tutto inerti, i ricercatori hanno esaminato ben 3.296 eccipienti, facenti parte di un database di ingredienti inattivi della Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Tra questi, i ricercatori, in seguito a test di laboratorio condotti su culture di cellule umane, ne hanno identificato ben 38 che interagiscono con importanti enzimi e recettori umani. Quindi, questi eccipienti non sarebbero del tutto inattivi ma, al contrario, sarebbero in grado di esercitare una qualche azione.

Ad esempio, alcuni eccipienti a base di saccarosio potrebbero causare problemi ai pazienti diabetici; altri ancora, come i parabeni, utilizzati come conservanti con proprietà antimicrobiche e antifungine, potrebbero invece provocare reazioni allergiche nei soggetti ipersensibili.

I ricercatori sottolineano ovviamente che, poichè questi eccipienti non sono stati testati ancora su pazienti in carne ed ossa, saranno necessarie ulteriori analisi specifiche.

Notizie correlate: Science. The activities of drug inactive ingredients on biological targets

Abstracts

Gli eccipienti, considerati “ingredienti inattivi”, sono una componente importante dei farmaci formulati e svolgono un ruolo chiave nella loro farmacocinetica. Nonostante la loro pervasività, non è stato esplorato sistematicamente se sono attivi. Abbiamo calcolato la probabilità che gli eccipienti approvati si leghino a bersagli molecolari. I test in vitro hanno rivelato 25 attività eccipienti, che vanno dalla bassa concentrazione nanomolare a quella ad alta concentrazione micromolare. Altre 109 attività sono state identificate testando gli obiettivi di sicurezza clinica. Nei modelli cellulari, cinque eccipienti avevano indici digitali predittivi di tossicità a livello di sistema. Sono state studiate le esposizioni di sette eccipienti e, in alcune popolazioni, due di questi possono raggiungere elevati livelli di potenza, inclusa l’esposizione cerebrale e intestinale del thimerosal e del suo principale metabolita, che aveva valori in Kd costanti di dissociazione del recettore D3 della dopamina fra i 320 e i 210 nM, rispettivamente. Sebbene la maggior parte degli eccipienti meriti il loro stato di sostanza inerte, molti eccipienti approvati possono modulare direttamente target fisiologicamente rilevanti.

Thimerosal Effects on Dopamine Receptors

Nota: Thimerosal o Thiomersal o sodio-etilmercurio-tiosalicilato (C9H9HgNaO2S) è un composto organo-mercuriale, strutturalmente correlato a nitromersolo. Nell’organismo viene metabolizzato in etilmercurio e tiosalicilato. Non contiene metilmercurio, un derivato mercuriale i cui effetti tossici sull’uomo sono ben studiati. In virtù del suo potere antisettico, fin dagli anni ’30 viene utilizzato come conservante dei vaccini, nelle preparazioni di immunoglobuline, sieri anti-veleno, soluzioni disinfettanti per uso oftalmologico e nasale e negli inchiostri per tatuaggi. Nonostante l’assenza di prove e la presenza di studi che confermavano la estraneità del Thimerosal a problematiche di salute, il prodotto è stato rimosso da alcune formulazioni vaccinali nei primi anni del 2000. Oggi è praticamente inutilizzato come eccipiente per farmaci

 

Redazione Fedaisf

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