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Gli eroi che lottano contro l’industricidio. Aspettando che la politica si svegli

I medici bocciano il federalismo sanitario e i cittadini sono desiderosi di un ritorno alla centralità. Sono queste le conclusioni più evidenti sottolineate da Giacomo Milillo (foto) segretario nazionale della Fimmg, al termine della presentazione di due indagini, una sui medici di famiglia, condotta dal Centro studi Fimmg e l’altra sui cittadini, realizzata dalla Doxa. Nel campione di oltre 2.000 professionisti, è emerso che 8 medici su 10 (82,2%) considerano necessaria una rimodulazione delle funzioni e delle competenze regionali in materia sanitaria, per il 39% del campione l’intervento dovrebbe essere "lieve", per il 43% incisivo e per il 12% le competenze regionali andrebbero abolite del tutto. Una tendenza simile si delinea anche nel campione dei cittadini intervistati telefonicamente, ma con alcune variazioni regionali: se per 7 italiani su 10 residenti al Sud la preferenza va a un Sistema sanitario nazionale centralizzato, 6 cittadini del Nord su 10 preferisce il sistema regionalizzato. «Le risposte raccolte sono concordanti» commenta Milillo «c’è una preoccupazione comune e un giudizio condiviso di esistenza di criticità, soprattutto per i cittadini che vivono a Sud. Ma è consolidata in tutti l’esigenza di rivedere il sistema di delega, che non ha funzionato, con una tendenza a un più forte ruolo del governo centrale». Anche nel giudizio sul Ssn le due indagini convergono: il 65% dei medici di medicina generale pensa che sia a rischio la sua sostenibilità e che debba essere riorganizzato, anche ridefinendo il proprio ruolo e la propria funzione professionale. Dal canto loro, gli italiani, invitati a dare un voto sulla sua qualità, non arrivano a dare nemmeno la sufficienza (5,7), voto che peggiora al Sud (4,9), riconoscendo nella cattiva politica e nella corruzione la responsabilità dei problemi della sanità. Anche la politica, dunque, è chiamata in causa, ma anche se la stragrande maggioranza dei medici (94,1%) crede che le coalizioni debbano esprimersi con chiarezza su come affrontare un’eventuale riorganizzazione del Ssn, «da parte di tutte le forze politiche in corsa per le elezioni, interpellate con domande su questi temi con questi dati alla mano, non si avverte una priorità» sottolinea Milillo «ciò che emerge da parte di tutti è un’attenzione alla conservazione dell’universalismo, a un diverso rapporto tra Governo e Regioni e un’apertura all’introduzione di fondi integrativi ma non sostitutivi».

Simona Zazzetta – 25 gennaio 2013 – DoctorNews33

La ricerca Doxa.

 

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